L’Ascoli Calcio 1898 FC S.p.A. comunica di aver acquisito a titolo temporaneo dal Cagliari le prestazioni sportive di Fabrizio Caligara.
Novarese di Borgomanero, Caligara è un centrocampista nato il 12 aprile 2000, cresciuto nei settori giovanili di Inter, Pro Vercelli e Juventus. Proprio con la maglia dei bianconeri di Torino esordisce in Champions League il 12 settembre 2017 contro il Barcellona.
Nella s.s. 2017/18 si trasferisce al Cagliari dove esordisce in Serie A il 17 aprile 2018 nel match di campionato contro l’Inter. Ha militato anche nell’Olbia in Serie C (s.s. 2018/19) e nel Venezia in B (16 presenze e 1 gol). Nella prima parte della stagione in corso ha collezionato nelle file del club isolano 12 presenze fra Campionato e Coppa.
A Fabrizio, che vestirà la maglia n. 32, il benvenuto di tutta la Società Ascoli Calcio. Queste le prime dichiarazioni di Caligara dopo la sottoscrizione del contratto:
“Sono una mezzala, destra o sinistra non fa differenza, prediligo un centrocampo a tre, ma ho giocato anche a quattro, come quest’anno al Cagliari con Mister Di Francesco. Quando ero nella Primavera della Juventus ho ricoperto per un anno anche il ruolo di centrale. Insomma, sono un jolly di centrocampo. Pinna, arrivato qui da poco, mi ha detto che si sta bene e inoltre il DS Polito mi ha cercato insistentemente attraverso il mio procuratore negli ultimi giorni.
Conosco Mister Sottil attraverso il figlio Riccardo, mio compagno di squadra a Cagliari. Ritrovo all’Ascoli anche Corbo, col quale ho condiviso in passato l’esperienza nelle nazionali giovanili. Inizio questa nuova avventura con tanto entusiasmo, ancor più di quello che avevo prima, in questi mesi voglio dare tutto quello che ho per questa maglia, per i compagni e per la città.
Sabato ho visto la partita, l’Ascoli ha disputato un ottimo match, si vede che la squadra ha voglia di raggiungere l’obiettivo, è stata una gara di carattere, vinta all’ultimo proprio grazie a questo. L’esordio in Champions a 17 anni? Una bella esperienza senz’altro, ma non l’ho mai vissuta come un punto di arrivo, dopo esperienze così bisogna trovare subito il binario giusto e mettersi in riga perché altrimenti rischi di tornare solo indietro e non andare avanti”.