Davvero dolorosa la notizia della prematura scomparsa di Roberto Cappelli, ‘Cappellitte’ per gli amici di una vita che lo hanno affiancato sui campi di calcetto di tutta Italia.
Se ne é andato a soli 55 anni travolto da un male incurabile dopo aver lottato come un leone come era solito fare in campo da calciatore. Sembrava aver vinto la battaglia tanto che era anche tornato a lavorare nel patronato 50&Più di via Vittorio Emanuele Orlando accolto con tanto di striscioni e abbracci.
E invece la malattia ha continuato inesorabilmente a invadere il suo corpo e ieri sera è spirato nella sua abitazione dove la famiglia aveva voluto farlo rientrare dall’Ospedale Mazzoni.
Roberto era un vero talento calcistico e con la maglia numero 10 della Barbagrigia Ascoli di Mister Gabriele Cinelli era arrivato fino alla serie A di calcio a cinque e alla conquista del terzo posto alle finali scudetto di Palermo nel 1987. In quella squadra giocava anche Bernardino ‘Becco’ Giordani campione del mondo universitario con oltre 20 presenze in nazionale, i portieri Domenico ‘Meco’ Pallotta ed Ercole Di Lorenzo e il bomber Rossano Tarli. Con Giordani, Pallotta, Costantini, Tarli e Cappelli le Marche vinserò per la prima volta il Torneo delle Regioni (che prima era stato sempre vinto dal Lazio), era il 1988 e si svolgeva ad Arezzo.
E poi per Roberto Cappelli ecco l’avventura con il Miracolo Piceno, il dolore per la scomparsa del presidente Antonio Bellini un amico sin dall’infanzia anche lui portato via da un male incurabile e la chiusura con l‘Adverso Ascoli C5 prima con gli amici del lunedì del Leopoldus dove si divertiva a giocare per mantenersi in forma.
Ma Roberto Cappelli non è stato solo protagonista sui campi di calcetto. Nel patronato 50&Più è stato un continuo punto di riferimento. Competente, professionale, pronto a dare risposte puntuali e precise, ma sempre sorridente e disponibile. La classica brava persona.
Così lo ha ricordato su Facebook il Segretario Provinciale della 50&Più, Daniela Di Mattia:
Quante risate, ma anche momenti meno piacevoli, c’erano sempre il tuo sorriso e le tue parole garbate pronti a rasserenare tutti noi. Se ne vanno sempre i migliori, vero, proprio vero. Eri il migliore di tutti, non sarà più lo stesso senza di te, caro il nostro Robi, lasci un vuoto incolmabile, una sedia vuota che abbiamo sperato fino all’ultimo non rimanesse tale.