Ascoli, Coronavirus la paura frena le prenotazioni negli agriturismi

CORANAVIRUS, LA PAURA Cia Agricoltori: «In questo momento sono tante le disdette che stanno ricevendo gli agriturismi. E non ci sono chiamate»

La paura del coronavirus incide anche sulle prenotazioni degli agriturismi nel Piceno. Tante le disdette, e da giorni sono poche le persone che chiamano le strutture per prenotare camere, cene o pranzi. A segnalare la situazione è la Cia Agricoltori di Ascoli, Fermo e Macerata. Ora gli agricoltori sperano che in occasione delle prossime festività pasquali le persone tornino a chiamare

«Abbiamo avuto disdette già dalle scorse settimane – afferma Liliana Vagnoni titolare dell’agriturismo Il Gigante ad Appignano del Tronto – Tutte le prenotazioni per le camere, che avevamo registrato da marzo fino a maggio, sono state annullate. Rimangono ancora quelle di luglio e agosto. Speriamo che presto la situazione possa tornare alla normalità e passi questa paura».  L’attività, a conduzione familiare, è nata nel 2015. La struttura è composta di due appartamenti, due camere e un ristorante con una capienza di circa 50 persone. Solitamente è frequentata da turisti francesi e tedeschi, ma anche tanti italiani che dal Nord Italia si spostano verso il Sud per vacanza e decidono di fare una sosta di un paio di giorni. «Produciamo gran parte dei prodotti che portiamo in tavola – aggiunge Liliana Vagnoni – Abbiamo un orto dove i turisti possono andare a cogliere direttamente i pomodori e tutto quello che desiderano mangiare. Un’attività che soprattutto i bambini si divertono a fare».  

Nessuna prenotazione anche nell’agriturismo Il Roccolo, in zona Acquasanta come afferma la titolare Cristiana Di Basilio: «In questi giorni non chiama più nessuno. Speriamo che presto passi questa paura generale. Dopo le difficoltà che abbiamo avuto con il terremoto adesso ci troviamo ad affrontare anche questo problema». L’attività, nata nel 1991 e composta da cinque camere ed un ristorante con una capienza di 60 persone, è a conduzione familiare. «Nel lavoro – conclude Cristiana Di Basilio – sono aiutata da mio marito e mio figlio. Abbiamo un orto e animali da cortile. La nostra struttura è frequentata soprattutto da turisti che provengono dal Nord e Centro Italia, soprattutto giovani coppie». Ora la speranza è che presto il telefono di questi agriturismi torni a squillare

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