La città di Ascoli piange uno dei suoi cittadini più amati ed eleganti. Sergio D’Auria se ne è andato lasciando dolore e tristezza nei familiari ma anche in tanti amici e musicisti che con lui hanno condiviso anni di concerti, di esibizioni e la favolosa avventura del Cotton Jazz Club.
Sergio, titolare della Grafiche D’Auria, è stato davvero un punto di riferimento per tutti gli amanti della musica, non solo ascolani. La sua idea di creare un club jazz nello scantinato dell’ex Seminario Vescovile in Largo Cattaneo lungo viale De Gasperi, è stata geniale. Centinaia di musicisti americani, inglesi e italiani si sono alternati su quel palco, in quel locale buio, fumoso ma accogliente, come una bomboniera.
Sposato con la signora Rita, deceduta qualche anno fa, fratello di Sandro (architetto anche lui scomparso) e Silvano, già pianista, produttore musicale ed editore della RCA Records, aveva girato il mondo negli anni ’50 con suo inseparabile contrabbasso, seguendo la sua ‘anima nera’ di jazzista italiano.
Nel 1990 decise così di dare vita al ‘Cotton Club’. Un luogo d’incontro per ascoltare musica di qualità che non aveva rivali in tutto il centro Italia. E per questo al Cotton arrivavano da ogni parte d’Italia per ascoltare Lino Patruno, Franco Cerri, Clifford Jordan, Giorgio Gaslini, John Patitucci, Roberto Gatto e Gegè Telesforo, Sergio Caputo, Rossana Casale, Enzo Avitabile, Vinicio Capossela, gli Avion Travel, Gilberto Gil, Maceo Parker Stefano Bollani, Nicola Arigliano, Ada Montellanico, solo per citarne alcuni. Sergio D’Auria era un visionario, travolgente nei suoi progetti, innamorato della musica a tal punto da non arrendersi mai neanche davanti alla poca collaborazione avuta dalle istituzioni che lo hanno davvero aiutato poco.
Sergio lascia i figli Emiliano e Cristiano, il fratello Silvano, le nuore Francesca e Gabriella e gli amati nipoti. La cerimonia funebre verrà celebrata questo pomeriggio alle ore 15.30 nella Cattedrale di Sant’Emidio.