La Fondazione Carisap ha finanziato il progetto che permetterà di costruire un nuovo rifugio Zilioli al posto di quello che, dopo il terremoto, è diventato inagibile. Il monte Vettore avrà così di nuovo il suo rifugio grazie ai 185mila euro messi a disposizione dalla Fondazione presieduta da Angelo Davide Galeati.
Una bella notizia per la sezione del Cai di Ascoli, che ha voluto ringraziare proprio il presidente Galeati e anche l’Avis provinciale Ascoli Piceno e la Sat (Società Alpinisti Tridentini) che hanno dato il loro contributo.
Sarà un rifugio sicuro, moderno e accogliente, che ricorderà nella sua sagoma le forme della casetta di pietra a doppia falda, tanto familiare agli amanti dei Sibillini. Lo Zilioli, di proprietà della sezione Cai di Ascoli, non è soltanto un riparo occasionale per escursionisti: è una struttura che sostiene il ritorno del turismo ‘lento’ sui Sibillini e nei paesi che li circondano, dove le attività ricettive e commerciali hanno iniziato una faticosa ma tenace ripresa. La nuova struttura, poi, sarà al servizio anche del Soccorso alpino, che potrà utilizzarlo come base per le esercitazioni e per gli interventi di recupero.
Il nuovo rifugio sarà in legno, con i pannelli che verranno alternati all’isolamento termico necessario a quelle altitudini. L’involucro sarà in lamiera di zinco titanio, montato con l’antica tecnica della graffatura, e gli interni rigorosamente in legno.
Due le novità principali, l’acqua e l’energia elettrica: quest’ultima sarà prodotta sia con i pannelli fotovoltaici sia grazie a un piccolo sistema eolico e questo permetterà di dotare il rifugio di un riscaldamento a pavimento; l’acqua piovana che verrà raccolta passerà per un sistema di purificazione rendendo possibile l’uso dell’acqua per scopi igienici.
«Questa iniziativa – ha spiegato il presidente della Fondazione Carisap, Angelo Galeati – rientra nel Masterplan terremoto: abbiamo considerato questo rifugio un elemento simbolico della montagna principale del comprensorio piceno e ci è sembrato il miglior simbolo da riportare a nuova vita».