Letizia Genovese è la candidata della Regione Marche al Consiglio Nazionale Fipav, le cui elezioni si terranno domenica 7 marzo p.v.
Qual è stata la tua reazione alla proposta per la candidatura al consiglio federale?
“Sono stata molto lusingata, è una proposta molto importante ed allo stesso tempo, inizialmente, mi sono spaventata. Ho chiesto la collaborazione di coloro che mi hanno proposto, Roberto Cambriani in primis con il quale ho un rapporto di amicizia, prima che lavorativo.
Ho accettato sapendo che fosse una sfida.
La pallavolo mi piace, è la mia passione, ma ho accettato soprattutto perché questa è l’occasione che hanno le Marche di essere finalmente rappresentate nel Consiglio federale. L’ultimo rappresentante, espressione della parte politica, è stato Domenico D’Alessio di Ancona che ha terminato il suo mandato nel 2008 , mentre Marco Paolini che è stato eletto come Rappresentante Tecnici nell’ultimo mandato è stata espressione della parte tecnica.
Qual è l’apporto che pensi di poter dare al movimento pallavolistico?
“Il Covid-19 ha creato una situazione complessa, dovremmo ripartire dai territori, aiutando non solo le società di vertice ma soprattutto quelle di base. Spero di essere una portavoce di tutte le realtà, soprattutto le più piccole, e di portare le loro necessità sul tavolo del Consiglio Federale in modo da poter dare una mano seria. Penso che il movimento interno abbia bisogno anche di questo.”
Considerando gli sconvolgimenti portati dalla pandemia, quali saranno le prime proposte che verranno messe sul tavolo?
“A causa della pandemia, purtroppo, non mi sono potuta confrontare di persona con gli altri candidati, però partiremo dalla pallavolo di base, sfruttando gli spazi all’aperto dei campetti ma anche della sabbia e, soprattutto, cerchieremo di strutturare formalmente la collaborazione con le istituzioni scolastiche al fine di programmare un futuro.”