Ascoli, Lunedì 8 Aprile appuntamento gratuito con lo spettacolo “I Giganti della Montagna”

Lunedì 8 Aprile presso il Teatro Filarmonici di Ascoli andrà in scena lo spettacolo “I Giganti della Montagna” di Luigi Pirandello e l’appuntamento sarà del tutto gratuito.

A rendere giustizia ad uno dei maggiori drammaturghi, scrittori e poeti italiani ci penserà la compagnia “Anime in Rassegna” per il Laboratorio Progetto Teatro.

Dopo la prima del 22 Febbraio, tenutasi presso il Centro Pacetti di Monteprandone, la compagnia torna con la replica di questo spettacolo capace di incollare lo spettatore alla poltrona e lasciarlo in bilico tra il sogno e la realtà ed uno spazio-tempo indefinibili.
Come di consueto, la scelta registica sarà quella di far assorbire agli attori tutto il dolore, l’umanità e l’estrema delicatezza della poesia stessa del testo, facendo sì che riescano ad amalgamarsi con la reale carne e la pura anima dei personaggi di Pirandello, lasciando al pubblico la possibilità di cavalcare insieme a loro un’enorme onda emotiva di magica introspezione.

Di fatti, i protagonisti di questa novella, come quasi tutti i racconti di Pirandello, saranno le maschere, l’invisibile, l’impalpabile, il sogno, la follia e lo sdoppiamento dell’io. “Perché nessuno di noi è nel corpo che l’altro ci vede; ma nell’anima che parla chi sa da dove”.

Personaggi ed interpreti:
Gilda Luzzi, Simone Catalini, Rosanna Fasola, Felicita Angelini, Francesca Micheli, Stefania Pompili, Vittorio Poltronieri, Manola Antonelli, Marta Grilli, Danila D’Agostino, Simona Speranzoso, Erika De Felice, Fulvio Gramegna, Nastasia Napoli.

Regia: Tonino Simonetti
Aiuto regia: Gilda Luzzi
Tecnico video: Alfonso Morelli

La scelta dell’entrata gratuita risiede nel fatto che, in quel giorno, si festeggeranno i 55 anni di Teatro dello stesso regista Tonino Simonetti;
“Una passione iniziata a diciannove anni e da allora mai sopita.
Nonno musicista mi portava a sentire le prove, avevo quattro anni e allora scoprii quel mondo. Ricordi non cancellati che però hanno lasciato cicatrici benigne se ripenso al primo spettacolino organizzato con amici e compagni scuola al Ventidio Basso. Si chiamava “Omero64” ed era una parodia dell’Iliade di Omero. Memorie striminzite di un ragazzino che è ormai vecchio e ricorda l´emozione di un giorno in cui si aprì un sipario per fare il teatro. Ancora oggi il mio tempo è teatro e ancora teatro. “A casa mi sento un profugo, in teatro invece so sempre dove metto i piedi”, come diceva Eduardo.”

Queste le parole del regista, che con questa iniziativa invita tutti a partecipare ad una serata un po’ diversa dalle altre.

 

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