Il Governatore della Regione Marche, Luca Ceriscioli, risponde così all’accoglimento dell’istanza, da parte del Tribunale amministrativo regionale, che ha ritenuto opportuno annullare l’ordinanza con la quale si sospendeva l’attività didattica e le manifestazioni pubbliche, di qualsiasi natura.
“Lo Stato c’è e si fa rispettare” tuona il ministro del Partito Democratico Francesco Boccia. Da subito, l’intero esecutivo e il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, avevano espresso grande disappunto per la scelta di Ceriscioli, che sembrava inopportuna e controcorrente alle direttive e alle linee guida del governo Conte.
La sospensione dell’ordinanza ha annullato il provvedimento poichè “non sussistevano al quel momento casi accertati di contagio nelle Marche, evidenziando quale pressupposto la prossimità del territorio marchigiano con la Regione Emilia Romagna.”
Ora che, nelle Marche, sono stati accertati tre casi di contagio, considerato che le nuove condizioni sono cambiate, il Governatore delle Marche ha scelto di riproporre la sua misura di contenimento, procedendo in maniera omogenea per tutto il territorio regionale.
Fino alle 24 del primo marzo, le scuole rimarranno chiuse.