SAN BENEDETTO – “Ancora sulla questione Pediatria. Il dottor Ruffini, nelle sue ultime dichiarazioni, tra l’altro afferma: “nel 2018 è stato istituito un reparto di Patologia Neonatale minima con due posti letto” e ancora “la Pediatria di San Benedetto del Tronto in questi anni è cresciuta in quantità e qualità”.
Abbiamo precisato che i due posti di neonatologia erano presenti già nel 2016, quando ci risulta che ancora il dottor Ruffini non fosse il primario facente funzioni. Se andiamo ad esaminare quanto sarebbe cresciuta in quantità e qualità la Pediatria del Madonna del Soccorso, troviamo un “verbale di cabina di regia” per l’emergenza Covid, dell’8 marzo 2021, a firma del Direttore generale Cesare Milani, nel quale si legge: “… il punto sulla situazione di grave difficoltà presso gli stabilimenti ospedalieri di AV5 in questa fase di Emergenza Covid impone nuove soluzioni organizzative”.
Vediamo quali sarebbero queste “nuove soluzioni organizzative”.
Si legge ancora dal verbale che: “Per reperire il personale infermieristico necessario si conviene:
– Accorpamento temporaneo dei 2 reparti di Pediatria su Ascoli Piceno che permetterebbe il recupero di 4 unità di personale infermieristico, il dottor Ruffini che interviene alla riunione e, per le vie brevi, il Direttore del Dipartimento Materno Infantile esprimono parere positivo”.
Ci risulta però che il Direttore del Dipartimento Materno Infantile, dottor Chiari, a verbale firmato, avrebbe subito inviato una lettera alla Direzione, negando di avere mai dato il suo parere favorevole in merito. Abbiamo chiesto anche, in sede di commissione consiliare comunale, se tale circostanza fosse vera e chi avesse deciso di riportare nel verbale affermazioni mai esistite.
Nel medesimo verbale si legge ancora:
“- Si mantiene il Pronto Soccorso pediatrico a San Benedetto e nel caso in cui sia necessario procedere al ricovero i pazienti verranno presi in carico ad Ascoli;
– Quale estrema ratio e quindi come secondo step si conviene, se necessario, di portare ad Ascoli le Patologie neonatali di tipo B lasciando a San Benedetto il solo nido”.
Appare chiaro quindi che le “nuove soluzioni organizzative” sono le stesse attuate dalla Sansoni un anno prima: togliere servizi a San Benedetto e portarli ad Ascoli, ossia, sempre, smantellare e ancora smantellare.
Successivamente, sulla stampa sono apparsi articoli di fuoco contro questa decisione. In uno di questi si afferma che “Contro l’ipotesi di trasferire il reparto per i bambini ad Ascoli, si è sollevato anche qualche primario”. Milani ebbe frettolosamente anche ad affermare che la soluzione prospettata “si è rivelata sbagliata”, senza ulteriori spiegazioni, parlando solo di “incomprensione” e dimenticando di essere il firmatario del verbale. Le dichiarazioni più incredibili e comiche sono state profferite in tali circostanze quando innominabili pseudo politici hanno affermato che “Milani è un tecnico che deve cercare di gestire la situazione e lo sta facendo al meglio. Ma le scelte principali sono politiche”. Dimenticando, come sempre, che tutte le posizioni direttive dell’AV5 sono il frutto di precise scelte politiche della passata amministrazione regionale. Riteniamo che tutto questo possa bastare per capire cosa voglia la politica ascolana, vecchia e nuova: il Madonna del Soccorso ospedale di base.
Siamo in attesa di capire quali saranno le deliberazioni di coloro che si sono avvicendati nella gestione della nostra sanità, anche in merito a tali inquietanti, contraddittorie e poco utili presenze locali”, afferma il presidente del comitato, Dottor Nicola Baiocchi.