Ci ha stravolto la vita. Ha cambiato tutte le nostre abitudini. Forse alcune non torneranno più.
Non prima di avere un vaccino. Non prima di qualche anno.
Come chiarito già dall’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, Professore di Igiene dell’Università di Pisa, “chi pensa che si potrà tornare a vivere come prima si sta illudendo”.
La normalità è lontana.
Quando anche le misure di contenimento verranno allentate le nostre vite dovranno procedere con estrema cautela. Saranno probabilmente ancora vietati gli assembramenti, un aperitivo o una pizza con gli amici dovranno aspettare così come un meeting un cinema o un weekend fuori, e dovremo abituarci a trascorrere tanto tempo in casa.
Una sola è la data di scadenza e si chiama “vaccino”.
Sarà un’emergenza lunga e anche quando la curva dei contagi inizierà a scendere ci sarà bisogno di aspettare per uscire di casa, sicuramente non prima di Pasqua, non prima quindi della prima metà di aprile. Ma solo in estate potremo vedere se questo virus si comporta come quello di una influenza stagionale, e dunque attenuarsi con le alte temperature.
Dovremo imparare a convivere con il Covid-19, a ridisegnare il nostro modo di lavorare, socializzare, acquistare, viaggiare, usare la tecnologia l’unica che, oggi più che mai, ci permette di continuare a svolgere le cose di sempre dandoci una parvenza di quotidianità e una possibilità di vicinanza.
Fino a quando non avremo un vaccino si alterneranno periodi con meno restrizioni a nuovi picchi di contagio, e forse le mascherine saranno la nostra vera abitudine. Ma un vaccino arriverà, resterà la consapevolezza che da qui il mondo che conosciamo è cambiato e non è immune alle emergenze sanitarie.