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Coronavirus, #iorestoacasa. Le famiglie alla prova della quarantena: le vostre testimonianze!

“Restate uniti, ma distanti” recita lo slogan di questa crisi epidemiologica. Il Covid-19 ha costretto tutti a rimanere a casa.

Ogni persona, ogni famiglia, cerca di organizzare nuovi spazi e nuovi ritmi quotidiani. Scuole sospese, smartworking, diverse modalità di organizzazione. Le mura di casa trasformano le dinamiche sociali. Un nuovo tempo, che non conoscevamo più, travolti da mille impegni, orari prestabiliti da rispettare.

Vi abbiamo chiesto come state trascorrendo questo isolamento forzato, le vostre testimonianze, come state vivendo questo periodo, se avete riscoperto un hobby che avevate accantonato per il poco tempo a disposizione, qual’ è la cosa che vi manca di più, opinioni per chi lavora da casa, come avete ricostruito le vostre abitudini e la vostra routine.

Abbiamo raccolto così i racconti dell’intera provincia di Ascoli Piceno.

Elena Pascolini da Borgo di Arquata,

“#iorestoinsae, un hashtag dal tono caustico se si pensa che qua l’emergenza è un fatto quotidiano dall’agosto del 2016. Ci si è adattati a vivere in piccoli spazi ma ogni abitante ha a disposizione molti ettari di libertà dove sfogare la rabbia, la tristezza e le speranze deluse, dove respirare una delle ragioni essenziali per cui si decide di restare qui: l’aria, un’aria pulita, secca, limpida e che regala spesso inverni sereni e cieli surreali.

Bene, da qualche giorno a questa parte anche qua si è rinunciato all’aria: i bambini dividono pochi metri, niente più pallone per strada, gli anziani non escono, terrorizzati più dalla confusione di notizie che da un reale pericolo, le signore indossano con eleganza sobria le mascherine e mantengono le distanze attorno al furgoncino delle verdure, Salvatore e Rocco, inseparabili amici passeggiatori, camminano soli, con un passo un po’ più malinconico del solito.

La bottega di Daniela ha tutto il necessario per garantire la sopravvivenza, ma non la scelta: si tratta di un piccolo container, pochi scaffali da gestire con grande capacità di selezione.
Qui hanno chiuso solo i pochi bar, perché non esistono esercizi commerciali che non vendano alimenti, per cui sono tutti aperti e tutti pronti a consegnare a domicilio a chi rinuncia persino ad uscire per la spesa.

Nessuna polemica se non qualche sagace ironia da parte di chi, come Carlo, messo in quarantena con la propria famiglia in attesa del esito di un tampone, risultato poi negativo, inaugura la stagione di pesca nel water del bagno. Questa comunità, abituata a farsi forza su ciò che resta delle loro vite e che ha accolto le restrizioni con una serenità da santi eremiti, ora avrebbe davvero bisogno di aiuto, un aiuto a selezionare le restrizioni, le notizie e il bombardamento mediatico per comprendere cosa è ancora possibile fare, in nome della salute e del buon senso, perché qua l’isolamento è regola da più di tre anni e mezzo e quando la maggior parte dell’Italia ritornerà alla normalità qua si resterà in Sae.

Berardino Camacci da Arquata del Tronto

Vive in una Sae, soluzione abitativa d’emergenza post terremoto, a Spelonga.
La sua testimonianza ci dimostra la tempra e la tenacia di chi sta vivendo una doppia emergenza, eppure predilige una prospettiva ottimista e una nuova visione del tempo come risorsa. “Bisogna vedere sempre il lato positivo delle cose. Si ha più tempo per stare con la propria famiglia, con i figli. Si fanno cose come cucinare insieme, giocare a giochi di società, fare i compiti insieme, prima non si aveva tempo.

Francesco Amici da Acquasanta Terme:

“Siamo a casa in 60 mq, in autonoma sistemazione post sisma, senza uscire. Sono l’unico in famiglia che esce per la spesa e per andare al castello ad accudire gli animali, i ragazzi cercano di fare i compiti, il resto si divide tra tv e pc. I lavori al castello sono iniziati un anno fa, ora sono sospesi poichè la ditta ha chiuso per 15 giorni per l’emergenza da Coronavirus”

Francesco Riti da Acquasanta Terme

“Sono titolare di Specialità Alimentari Riti Srl. Ci siamo autoprodotti le mascherine visto che non si trovano e la Protezione Civile non le ha consegnate, essendo nel settore alimentare abbiamo ritenuto opportuno auto costruirle. Dedicheremo ogni lunedì mattino a tale scopo.

Il problema sarà dopo, per mancanza di liquidità. Temo che già dal prossimo mese, se non interviene lo Stato con assegni di sostegno, molte aziende private non riusciranno a dare lo stipendio. Comunque il lavoro è sceso, almeno del 40%, perché manca tutto il settore della ristorazione.”

Marianna Stefania da Ascoli


“Tutte le corse di ogni giorno per arrivare a fare tutto, tutte le volte che ci siamo arrabbiati per le cavolate, tutte le cose materiali a cui siamo attaccati, le invidie, le falsità, il pretendere di avere ragione per forza, oggi a cosa servono? Questo momento dove tutti dobbiamo restare a casa, per cercare di evitare il contagio, spero che serva a riflettere, spero che tutti si rendano conto che il mondo con tutti i suoi esseri viventi va rispettato. Mi si stringe il cuore, a pensare a tutte le persone sole, a chi sta combattendo contro questo mostro, a chi continua a lavorare e ha paura, a tutti gli animali soli e abbandonati. Il mio pensiero è per chi soffre. Non smetterò di fare volontariato, perché gli animali hanno comunque bisogno di noi, ma non vado in giro a fare file inutili per fare spesa. Restiamo a casa perché il periodo sarà lungo e ci saranno momenti neri per tutti, ma se si continua a fare ciò che ci pare oltre al rischio per gli altri non finirà mai questa quarantena da pandemia. Questo periodo serve per riflettere, per continuare a fare volontariato per gli animali, per stare in famiglia e recuperare i rapporti che la vita frenetica ti nega. miei giorni li passo coi miei cani e i miei gatti e a lavoro in un supermercato. Sono una malata di sclerosi multipla, anche se in alcuni momenti mi viene da piangere, perché mi sento con le spalle al muro, come se fossi agli arresti domiciliari, prendendo immuno soppressori la paura è più forte, ma non mi arrendo.”

Veronique Cappelli da Poggio di Bretta

“Ciao, sono Veronique, sono ascolana, abito a Poggio di Bretta. A me sinceramente è cambiato ben poco. Il cambiamento maggiore è stato avere tre figli studenti a casa, quindi gestire ora i compiti e le lezioni online, cercando di fare a turno con l unico pc presente in casa.
Poi vivendo in campagna il da fare è sempre lo stesso, orto, animali da accudire, cucinare per la famiglia.

Inoltre già da due anni lavoro con Yves Rocher, un lavoro autonomo da gestire comodamente da casa. Tra i miei hobby avrei la lettura e l’uncinetto, ma ci credete se vi dico che ancora non ho toccato né un libro né un ferro? il tempo vola. I miei figli tra studio, pc e cellulari, videochiamate con gli amici, dormono di più, tv e qualche volta gioco di carte coi nonni che abitano con noi. Non si lamentano, e poi come ho detto, vivendo in campagna, isolati da tutto e tutti, se vogliono vanno fuori a giocare a palla o coi nostri amici animali.”

Arianna Fioravanti da Castorano

“Cucino sempre.

Cerco di svolgere la mia vita come prima. Voglio pensare positivo, prima o poi tutto questo passerà.”

Sara Leonetti da Monsampolo del Tronto

“Sono Sara Leonetti e sono un consulente di marketing. In queste settimane sono riuscita ad organizzarmi bene da casa anche se ho due bimbe piccole e fare smartworking e concentrarmi senza perderle d’occhio non è facile.

Le videoconferenze e le telefonate sono aumentate, per fortuna la tecnologia ci aiuta molto, al giorno d’oggi. In questi giorni ho però anche pensato, da subito, che il mio cervello e il mio animo avessero bisogno anche di uscire fuori dalla routine per stare –comunque- bene. Ho deciso, allora, di iscrivermi a qualche corso online (sapete quelli che rimandiamo sempre per mancanza di tempo?). Tante società e formatori ne stanno erogando molti anche gratuitamente, vista l’emergenza. Io ovviamente mi sono scelta quelli più attinenti al mio campo (marketing). Sento di consigliarlo a tutti. Sfruttate questo tempo per rafforzare le vostre competenze perché, quando tutto sarà finito, dovremo correre correre correre!”

Emilia Ambrosi da San Benedetto del Tronto

“La vita e’ quella di sempre, solo qualche uscita di breve durata per i bisogni del mio cagnolino e ovviamente azzerati i rapporti sociali. Solo telefonate per farci coraggio. Aggiungo lettura del quotidiano!”