Nasce la Sezione Umbro-Marchigiana della Società Italiana di Salute Digitale e Telemedicina, “anche con lo scopo di rendere più efficaci ed efficienti tutte le possibili applicazioni della telemedicina nei nostri territori, avvalendosi di due strutture complementari costituite da esperti e al fine di garantire il rispetto dei principi sopra enunciati”, fanno sapere gli organizzatori.
E’ costituita da un consiglio direttivo di medici esperti in telemedicina, presieduto dal Dottor Giacomo Vespasiani, già Presidente Nazionale AMD (Associazione Medici Diabetologi), ideatore e realizzatore della prima rete telematica regionale tra tutti i centri di Diabetologia delle Marche, “padre” degli Annali AMD (Libro bianco sulla qualità della assistenza erogata nei centri di diabetologia in Italia) e da un Consiglio Tecnico Scientifico, presieduto dal Professor Maurizio Battino dell’Università Politecnica delle Marche, docente di chiara fama nel settore disciplinare di biochimica e uno degli scienziati italiani più letti e citati al mondo.
Nel Consiglio Tecnico Scientifico sono rappresentati esperti di tutte le discipline non mediche che concorrono alla ricerca nel settore (ingegneri, fisici, matematici, biochimici…), i quali collaborano strettamente con la componente clinica per garantire i migliori risultati possibili nella applicazione di strumenti di telemedicina al malato o alla popolazione. La sezione è già operativa con numerosi progetti e risultati, quali: le Linee guida della telemedicina applicata alla Neurofisiologia Clinica, le prime al mondo; lo studio degli aspetti psicologici e educazionali nell’impiego di strumenti di telemedicina nelle fragilità domiciliari; l’attuazione clinica di PDTA condivisi che comprendano integralmente e regolarmente funzioni di teleassistenza nei diabetici, tutti campi di grande attualità che potranno migliorare la cura alle persone che ne potranno usufruire.
“La sempre maggiore diffusione delle reti telematiche insieme ai cambiamenti demografici e di morbilità, impongono un ripensamento delle modalità di erogazione delle cure. Tanto più in quelle condizioni, ad esempio nelle patologie croniche, nelle quali l’ausilio tecnologico può essere la soluzione per consentire la adeguatezza e la appropriatezza delle cure, in condizioni di massima sicurezza specie durante la attuale emergenza pandemica.
Va ricordato che la eHealth e la telemedicina comprendono, come sancito dai Ministri della Salute dell’Unione Europea nel documento del 2003 “qualsiasi applicazione delle ICT (Information and Communication Technologies) che serva a rispondere ai bisogni dei malati, del personale sanitario, dei cittadini e dei Governi”. Da questa definizione che accentra l’attenzione del legislatore sui bisogni reali e percepiti del malato e non sulle tecnologie, ne derivano altre che più puntualmente inquadrano tutti i possibili e molteplici servizi che la telemedicina può erogare. Tra queste quella, molto recente e rilevante della Conferenza Stato Regioni e del Ministero della Salute, che è inserita in un recentissimo e perfettibile documento di indirizzo su questa materia, davvero complessa.
http://www.statoregioni.it/media/3221/p-3-csr-rep-n-215-17dic2020.pdf
La tempestiva attivazione dei servizi di telemedicina nella loro declinazione più appropriata al fabbisogno assistenziale garantisce, per quanto possibile, la continuità delle cure e dell’assistenza a cui le persone hanno diritto. Altro elemento fondamentale, anche in questo momento di crisi pandemica, è scongiurare il rischio di esporre a trattamenti illeciti i dati personali, garantendone la privacy e tutelando i diritti e le libertà dell’individuo, come prescritto dalle autorità europee preposte e dall’autorità garante per la protezione dei dati personali”, dicono gli organizzatori.