“Il recente incidente causato dai cinghiali sulla statale apecchiese, è l’ennesima, drammatica riprova di quanto l’annoso problema legato al sovrannumero dei cinghiali sul territorio nazionale e marchigiano abbia assunto i connotati dell’emergenza. Come Regione abbiamo finora messo in campo tutte le soluzioni che ci erano consentite, all’interno di un quadro normativo confuso e contraddittorio nell’attesa di una norma nazionale che consentisse alle Regioni di intraprendere un’azione di controllo realmente efficace. La risposta pervenuta purtroppo è stata mortificante. Contrariamente a quanto sollecitato da tutte le regioni, che lamentano le medesime criticità legate alla fauna selvatica, il decreto in via di conversione in legge in Parlamento (n.32 del 17 febbraio 2022) prevede infatti la possibilità di effettuare il contenimento degli ungulati esclusivamente attraverso sistemi “ecologici” quali la sterilizzazione o il trasferimento e rischia di vanificare le misure prese dalla Regione fino ad oggi”.
E’ quanto dichiara il vicepresidente e assessore all’Agricoltura Mirco Carloni: “Questo decreto – spiega – è uno schiaffo ai cittadini e agli agricoltori, frutto di un deleterio ambientalismo di maniera. Tutte le Regioni, in primis le Marche, avevano richiesto al Governo una risposta concreta per risolvere definitivamente il problema cinghiali, la risposta fornita dal decreto è stata risibile, peggiorando, se possibile, la condizione esistente. Così come pensare di rispondere all’emergenza Peste Suina Africana attraverso lo spostamento dei cinghiali o la loro sterilizzazione è proprio di chi ha un approccio esclusivamente ideologico al problema, utile nei salotti pariolini ma non certo a dare risposta alla tragicità della situazione. Come Regione Marche continueremo a fare di tutto per tutelare al massimo cittadini e agricoltori, pur in un contesto normativo mortificante”.
Come ormai noto, visti i ripetuti episodi riportati dai quotidiani, i cinghiali nelle Marche, come nel resto d’Italia, provocano danni diffusi e mettono a rischio sia l’incolumità dei comuni cittadini che degli agricoltori, vittime di devastazioni continue alle proprie colture. A tutto ciò si è aggiunta l’emergenza della Peste Suina Africana, recentemente segnalata anche in alcune regioni d’Italia che risulta letale per ungulati e suini. Uno scenario drammatico a cui la Regione Marche si è preparata predisponendo tutte le azioni propedeutiche al contenimento dell’emergenza, siglando un protocollo tra istituzioni per il contenimento degli ungulati ed istituendo un nucleo di coordinamento operativo per la prevenzione della PSA. Azioni che verrebbero rese meno efficaci se il provvedimento governativo venisse approvato definitivamente.