Fuga dei cervelli, ecco gli incentivi per riportare i lavoratori in Italia | Tutti i dettagli

Ecco tutti gli incentivi fiscali per far tornare in Italia i giovani per lavorare: i dettagli

Da qualche anno tantissimi giovani italiano decidono di lasciare il nostro Paese per intraprendere una carriera lavorativa all’estero. Tra il 2012 e 2021 – secondo i dati Istat – più di 337mila giovani, di un’età compresa tra i 24 e 34 anni, hanno lasciato l’Italia e di questi più di 120mila lo hanno fatto da laureati.

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gli incentivi fiscali per far tornare in Italia i giovani per lavorare – Ascoli.Cityrumors.it

Per fare tornare i giovani in Italia, lo Stato offre due tipologie di regimi fiscali denominati: rientro dei cervelli e lavoratori impatriati. Nelle prossime righe analizzeremo i due regimi fiscali nel dettaglio.

Fuga dei cervelli, ecco gli incentivi per far tornare i giovani a lavorare in Italia

Partiamo dal regime “rientro dei cervelli”. In merito la normativa è piuttosto chiara: si tratta di un regime attuabile esclusivamente per i profili altamente qualificati come per esempio i docenti o ricercatori. Il suo scopo è quello di favorire lo sviluppo scientifico, culturale e tecnologico del Paese.

agevolazioni fiscali
Gli incentivi per far tornare i giovani a lavorare in Italia – Ascoli.Cityrumors.it

Vediamo insieme i requisiti per poter attivare tale agevolazione:

  • il profilo selezionato deve essere in possesso di una laurea o equiparato;
  • deve essere stato residente all’estero in pianta stabile e non in modo occasionale;
  • deve necessariamente tornare in Italia per lavorare come docente o nell’ambito della ricerca;
  • deve aver svolto attività di ricerca o di docenza per almeno 2 anni continuativi;
  • infine il profilo selezionato deve trasferire la residenza fiscale in Italia.

Al profilo selezionato, il 90% del reddito non sarà fiscalmente imponibile ai fini IRPEF a partire dal primo anno in cui risiede in Italia e per i successivi 5 anni. Tale agevolazione può essere anche prolungata fino a 8 anni se il lavoratore ha un figlio a carico o è proprietario di un’unita immobiliare in Italia acquistata dopo essere scelto o entro l’anno precedente. L’agevolazione può essere estesa anche a 11 anni se il lavoratore ha 2 figli a carico ed a 13 anni se i figli sono 3.

Per i lavoratori impatriati, ossia coloro che spostano la loro residenza in Italia dopo essere stati all’estero per 2 anni, il 70% del loro reddito non sarà imponibile ai fini IRPEF per 5 anni. Le condizioni per tale categoria di lavoratori sono:

  • devono essere laureati e aver lavorato all’estero per almeno 2 anni in maniera continuativa;
  • aver studiato all’estero negli ultimi 2 anni;
  • trasferire la residenza fiscale in Italia per un minimo di 2 anni;
  • lavorare nel territorio italiano.
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