La Granfondo Porto Sant’Elpidio è nata e concepita per promuovere al meglio il ciclismo a Porto Sant’Elpidio, nel territorio fermano e di riflesso in tutte le Marche per amore delle due ruote.
Un format di manifestazione che il comitato Marche Ciclando, il comune di Porto Sant’Elpidio e un vasto pool di sponsor del fermano e della regione che s’impegnano al massimo delle loro possibilità per promuovere il territorio delle Marche grazie a un progetto che è la naturale continuazione delle organizzazioni delle tappe del Giro d’Italia e della Tirreno-Adriatico portate avanti da Vincenzo Santoni dagli anni novanta al giorno d’oggi.
È la Regione Marche che finanzia questo evento? Se lo finanzia la Regione, con quali criteri è stato scelto l’organizzatore? La Regione si è mai interessata alle nostre granfondo e ai sacrifici ai quali vanno incontro gli organizzatori? Se la Regione finanzia la Granfondo Nibali è giusto far pagare una tassa di iscrizione a 50 euro? La Regione conosce effettivamente il numero delle granfondo nel nostro territorio? Oltre alle granfondo, la Regione si è mai interessata a tutto il movimento ciclistico che attualmente versa in uno stato molto critico specialmente nel settore giovanile?
Tutto questo non fa altro che penalizzare tutti noi che da oltre 30 anni consideriamo il ciclismo come vero veicolo promotore della nostra amata terra trovando, fino ad ora, indifferenza ed ostacoli proprio da coloro che governano questa regione. Ritengo che la nostra attività e il nostro impegno attivo sul territorio sono più che sufficienti per far capire al mondo intero che non abbiamo nulla da invidiare alla Granfondo Nibali che sta nascendo”.
A poco più di un mese dallo svolgimento, si guarda avanti per infiocchettare l’ottava edizione di un evento che va ben oltre il lato sportivo ed agonistico, nonché un ottimo volano per il “turismo lento”.