SAN BENEDETTO – “Spaccio di presidenze delle commissioni consiliari, non ci sarebbe altro modo per definire quanto pare stia succedendo alla vigilia delle elezioni che dovranno svolgersi all’interno delle otto commissioni consiliari permanenti che saranno chiamate in settimana a decidere chi saranno i presidenti delle stesse”, tuona il centrodestra sambenedettese.
“Il sospetto che potesse esserci il rischio che si mercanteggiassero le presidenze delle commissioni era già sorto all’indomani dell’insediamento di Spazzafumo come sindaco, quando il 22 0ttobre 2021 cominciarono a circolare indiscrezioni in base alle quali l’apertura da parte della nuova amministrazione comunale ai membri della minoranza rappresentata da Canducci e Bottiglieri sarebbe potuta arrivare “mediante l’assegnazione delle presidenze di alcune commissioni pesanti”, continuano Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.
“Un fatto di inaudita gravità, se venisse confermata dai fatti, perché verrebbe meno il rispetto della sacralità di luoghi delle istituzioni quali sono le commissioni consiliari permanenti. Resta da augurarsi che ad interessarsi di queste operazioni non sia il presidente del consiglio comunale, figura di garanzia dell’organo istituzionale di indirizzo e controllo politico-amministrativo del Comune, poiché in tal caso cadrebbe un’ombra indelebile sulle reali intenzioni dell’attuale maggioranza nel garantire trasparenza nella gestione della cosa pubblica.
Sarebbe altrettanto grave che la minoranza di sinistra rappresentata da Canducci e Bottiglieri si prestasse a certe malaugurate modalità eleggendo propri rappresentanti, che di fatto risulterebbero null’altro che presidenti “fantoccio” delle commissioni, solo grazie ai voti determinanti della maggioranza”, la conclusione.
Se la maggioranza intende confermare quanto dichiarato riguardo il riconoscimento alla minoranza delle presidenze di tre commissioni (Urbanistica, Sanità e Bilancio), dovrebbe rispettare quel principio etico generale di non interferire con il voto dei propri consiglieri. Ovviamente questo principio varrebbe anche per i consiglieri di minoranza che si asterrebbero dall’esprimere il proprio voto per candidati presidenti della maggioranza.
Inciuci di palazzo non farebbero altro che ledere gli interessi dei cittadini che, nella fattispecie, si troverebbero ad avere presidenti delle commissioni consiliari tutti eletti dalla maggioranza e pertanto con conseguente deminutio di democratica rappresentanza”.