In risposta alle dichiarazioni del Consigliere Regionale Ciccioli

A seguito dell’ultima dichiarazione rilasciata dal Consigliere Ciccioli, l’idea che lo stesso sia oramai diventato un problema istituzionale, trova ulteriore conforto. Ciccioli si è reso infatti autore di varie gaffe comunicative, ultima in ordine di tempo, la surreale lettura della tragedia provocata dall’alluvione. Oggi il Consigliere si scaglia contro Manuela Bora che, con dovizia di elementi oggettivi, ha correttamente rappresentato un fatto: la scarsa capacità della Regione Marche, nel biennio 2021/2022, di attuare i programmi di spesa supportati dai Fondi Europei. Non un’opinione, quella condivisa dalla Bora, bensì l’incontestabile giudizio emesso dall’Agenzia per la Politica di Coesione. Infatti, con una percentuale di spesa pari al 39,54% (il valore più basso in assoluto tra tutte le regioni Italiane) le Marche si confermano, ad esempio, maglia nera nell’attuazione del POR 2021. Di fronte a dati così impietosi, anziché interrogarsi e interrogare circa le cause, Ciccioli produce una serie di valutazioni decontestualizzate e prive di fondamento. E lo fa utilizzando una tecnica che, oramai, è diventata un vizio di famiglia tanto a livello locale che nazionale: attacca la minoranza. Ciccioli e tutto il centrodestra, purtroppo, devono ancora realizzare il fatto che, a Roma come nelle Marche, rappresentano la maggioranza di Governo. Ritengo pertanto inutile, oltre che pretestuoso, voltare sempre lo sguardo di fronte ai problemi, alla ricerca del nemico di turno. Perché se i primi mesi di Governo Meloni hanno di fatto interrotto la luna di miele con un elettorato tradito, nelle Marche siamo già alle pratiche di divorzio. E non di certo per colpa del Partito Democratico. Le ragioni, al contrario, sono da ricercarsi nella sequela incredibile di atti e fatti inconcludenti, nell’incapacità di realizzare quanto millantato in campagna elettorale, nell’essere rimasti prigionieri di un ruolo di opposizione senza costrutto.

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