ASCOLI, All’interno dello spazio espositivo Tacconi Art Space delle Grafiche Tacconi di Ascoli Piceno, venerdì 31 gennaio alle ore 18,30 sarà inaugurata la mostra L’arte di Giovanni Tommasi Ferroni nelle Grafiche Tacconi, a cura di Giuseppe Bacci, in collaborazione con il Centro d’Arte L’Idioma.
Il calendario delle Grafiche Tacconi 2020, che dà l’avvio agli anni venti del Terzo millennio, è siglato dalla presenza di un pittore “barocco”, le cui pagine riproducono le eleganti pitture create da Giovanni Tommasi Ferroni, discendente da una famiglia toscana di artisti da diverse generazioni: oltre al celebre padre Riccardo, si annoverano il nonno Leone, lo zio Marcello, entrambi pittori e scultori di grande talento, e la sorella Elena, raffinata pittrice con la quale ha esposto in diverse occasioni all’inizio della sua attività.
Con tale evento artistico le Grafiche Tacconi solennizza questo «tempo» in cui il territorio piceno è invitato ad aprirsi con speranza agli anni venti. E non poteva esserci iniziativa più significativa, per iniziare il nuovo anno con arte e cultura, con le opere di Giovanni Tommasi Ferroni che, rivisitando gli stilemi del barocco, generano quel senso di speranza che ci accompagna a varcare la soglia degli anni Venti.
Il calendario delle Grafiche Tacconi ha l’innegabile vantaggio di introdurre il fruitore non solo alla comprensione dell’arte, ma di fargli incontrare un artista di rilievo e di portarlo a percepire l’aura creativa che ne ha ispirato le opere pittoriche, secondo due denominatori comuni: nell’incontro con l’artista e nell’incontro con il suo stile e con le sue opere.
Nel primo si sottolinea l’amore per la storia dell’arte, per il desiderio di abbandono, per la ricerca della bellezza; nel secondo, l’indipendenza stilistica dalle congerie della contemporaneità e l’influenza del barocco romano rivissuta sempre negli stilemi della contemporaneità, scoprendo pitture cariche di vigore plastico e di forza espressiva, cosicché, scorrendo le pagine del calendario, si coglie il senso funzionale dell’arte che genera affrancamento e consapevolezza.
Nel testo di Philippe Daverio, che accompagna la mostra, si legge: “Giovanni Tommasi Ferroni è un pittore barocco, non neobarocco come potrebbe apparire ad un giudizio critico avventato e superficiale. Egli è un pittore barocco perché nato dalla categoria, come capitò ai pittori cubisti o impressionisti che tali diventarono appena ne fu inventato l’appellativo. Egli è doppiamente un pittore barocco perché è pure figlio di un pittore barocco, Riccardo, il quale a sua volta era figlio dello scultore Leone, ovviamente prebarocco”;
Per Giuseppe Bacci, curatore della mostra, “Il complesso armonico delle opere di Giovanni Tommasi Ferroni prende dal barocco l’elemento curvilineo, ma lo rielabora in una configurazione astratta modernamente concettuale, dove il mito classico è metafora della vita e delle passioni, l’argomento mitologico è immanentizzato, l’anelito spirituale rimane enigmatico”.
La serata inaugurale della mostra proseguirà con l’elegante apericena, in collaborazione con Picenum Tour, a cura degli chef Simone Ventresca dell’Antico Caffè Soriano e Gianmarco Di Girolami del Ristorante Blobcaffè, accompagnata dalla musica live del gruppo World Trio.
Il calendario-catalogo, edito da Grafiche Tacconi, con testi di Philippe Daverio, Cesare Biasini Selvaggi, Donald Kuspit, Giuseppe Bacci e con dedica dell’artista, sarà omaggiato ai presenti.
La mostra proseguirà fino al 29 febbraio 2020.