L’azienda vitivinicola “Il Conte Villa Prandone” anche quest’anno porta alta la bandiera del Piceno al 5starWines
“Prima di tutto, ci tengo a ringraziare Tutto il team della nostra azienda . I risultati raggiunti sono stati possibili grazie al lavoro di squadra ed alla nostra passione– afferma Emmanuel de angelis Winemaker Il Conte VillaPrandone – . vedere premiato questo vino da un team di esperti da tutto il mondo ci riempie di orgoglio, ma noi non ci fermiamo e, anzi, continueremo con entusiasmo a migliorarci. Il nostro motto: ripartire dalla vigna.
Aggiudicandosi un punteggio di 92/100, il IX PRANDONE è riuscito a conquistare il palato di un’altamente qualificata giuria internazionale di professionisti per la sua eleganza , l’ impenetrabile colore rubino e un notevole profumo di bacche nere affiancate ad una voce altrettanto massiva di spezie. L’ingresso olfattivo è infatti di rovere, menta, cedro,e sambuco. Un prodotto decisamente di punta per la cantina marchigiana, non solo per il caratteristico nome che richiama l’antico cavaliere “Prandonis” che ,come narra la leggenda fondò nel nono secolo la fortezza di Monteprandone, ma anche per l’elaborato processo di produzione che Valorizza il territorio e questo grande vitigno impiantato a fine degli anni 80 in un terreno argilloso con un esposizione ottimale per il Merlot . le uve selezionate fermentano e rimangono a contatto con le bucce per un lungo periodo,poi il vino viene prima affinato in barriques di rovere per circa 15 mesi, poi per altrettanti mesi in vasche di cemento. Una tecnica, quest’ultima, che la famiglia De Angelis porta avanti da generazioni, avendo conservato e restaurato antiche botti di cemento risalenti agli anni ’50.
Il 5StarWines-the Book, giunto alla quarta edizione, ha visto la partecipazione di più di 2.000 vini alla Selezione; di questi, 848 sono stati selezionati e quindi inseriti nella guida 5StarWines – the Book. Al fine di adempiere alle disposizioni in materia di salute e sicurezza istituite per contrastare la diffusione del COVID-19, la degustazione alla cieca si è svolta in maniera “agile”, ovvero, i campioni di vino sono stati spediti ai giudici internazionali selezionati, i quali hanno degustato alla cieca connessi in video conference dal proprio Paese di residenza ed espresso la valutazione tramite WebApp, poi coordinata e supervisionata dal team d’istanza a Verona.