È allarme tra i ricercatori per l’arrivo della nuova variante Covid, la KP.3, altamente contagiosa e dagli effetti potenzialmente gravissimi.
Molti forse pensavano che il Covid non fosse più letale come prima, invece all’inizio di quest’anno si è diffusa una nuova variante che adesso fa sempre più paura. La variante è stata classificata negli Stati Uniti ma poi ha raggiunto praticamente tutti i Paesi del mondo, eludendo le difese immunitarie create sia dai vaccini che da guarigione naturale. Non a caso, le Autorità stanno già consigliando a tutta la popolazione mondiale di vaccinarsi coi sieri aggiornati, che saranno disponibili a breve.
Ma come mai la variante KP.3 fa così paura? Gli esperti spiegano che la sua pericolosità risiede nel potenziale innesco di effetti infiammatori gravissimi, con insorgenza di trombosi e/o emorragia. L’invito è quindi quello di prestare molta attenzione ai sintomi in modo da riconoscere l’eventuale infezione da Covid ed effettuare un controllo approfondito col medico.
La campagna vaccinale dell’inverno scorso è fallita, probabilmente perché i cittadini hanno perso fiducia nei medicinali che avrebbero dovuto creare l’immunità di gregge e invece non è successo. Infatti, stando alle ultime novità in fatto di Covid, è in atto la diffusione di una variante in grado di eludere sia l’immunità raggiunta naturalmente che quella vaccinale.
Il problema è che questa variante sarebbe altamente contagiosa e aumenterebbe anche il rischio di gravi problemi di salute. Negli Stati Uniti è già da qualche mese che si assiste a un aumento esponenziale delle infezioni da KP.3, la variante “incriminata”, che è poi arrivata anche in Italia.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, solamente in una settimana tra la fine di giugno e i primi di luglio i casi sono aumentati del 40%. Un numero molto alto, soprattutto se si considera il fatto che siamo in estate e quindi in un periodo in cui i virus respiratori fanno meno “vittime”.
I sintomi della variante KP.3 sono praticamente identici a quelli del “comune” Covid, ovvero l’insorgenza di una lieve febbre, raffreddore, naso che cola, tosse, mal di testa, mal di gola e dolori articolari o stanchezza generale. Però gli esperti avvertono che la medesima variante può innescare una fortissima risposta infiammatoria in grado a sua volta di causare trombosi venose profonde ed emorragie.
Ma come si fa a prevenire una trombosi? Siccome un vaccino contro questa variante non esiste ancora, gli esperti consigliano di ricorrere alle precauzioni consuete, ovvero indossare la mascherina, evitare gli assembramenti e fare un tampone in caso di sospetto contagio da Covid. Altri esperti ricordano che nella metà dei casi la trombosi è asintomatica ma quando si manifestano i sintomi si tratta di un forte dolore/gonfiore nella zona – soprattutto caviglie e gambe – arrossamento della pelle e aumento del calore della pelle.