La direttrice generale dell’AST di Ascoli, Nicoletta Natalini, si è espressa in merito alle dimissioni consegnate dal primario di Ortopedia Remo Di Matteo
Nelle ultime ore a San Benedetto del Tronto non si parla d’altro che delle dimissioni consegnate da parte del primario di Ortopedia Remo Di Matteo. Il sindaco Antonio Spazzafumo ha commentato con stupore la decisione del medico: “Sono rimasto molto sorpreso. Apprendo che i motivi sarebbero personali e che nulla hanno a che vedere con eventuali problemi di sanità. Bisognerebbe parlarci per capire e nei prossimi giorni lo farò certamente”.
Anche la direttrice generale dell’AST di Ascoli, Nicoletta Natalini, ha avuto modo di commentare il tutto e su lanuovariviera.it si legge: “Non ho ancora parlato con il dottor Di Matteo. Mi dispiace che un professionista del suo calibro lasci il Madonna del Soccorso. Ma si parla di motivi personali ed entriamo quindi in un campo particolare”.
Natalini ha sottolineato come l’AST di Ascoli avrà tre mesi di tempo per confrontarsi con Di Matteo in modo tale da comprendere meglio la situazione. Ad ogni modo la dirigente dell’azienda sanitaria territoriale ha voluto rassicurare la popolazione.
“Al di là della vicenda che riguarda il dottor Di Matteo – spiega Natalini – i cittadini devono stare tranquilli perché è vero che un reparto è coordinato dal primario, ma ci sono equipe che continuano a lavorare. A quanto risulta per lungo tempo l’Ortopedia è andata avanti senza un primario”.
Alla domanda se è possibile aspettarsi un ripensamento da parte di Remo Di Matteo, Natalini si sposta spiegando come, conoscendo il carattere del medico, quest’ultimo abbia valutato con grande attenzione la situazione.
“Considerata la natura delle motivazioni sono convinta – ha precisato Nicoletta Natalini – che il dottor Di Matteo abbia valutato bene la sua scelta ponderando l’intera situazione. Se ha raggiunto questa decisione spingerlo a cambiare idea sarebbe squalificante. Ad ogni modo lui può tranquillamente ritirare le dimissioni entro tre mesi e, nei due anni successivi, può riprendere l’incarico senza neppure passare dal concorso”.