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“Sistema guasto, simuli ricariche”, così truffano i tabaccai per migliaia di euro

Telefonavano ai negozianti e facevano finta che le cose non funzionavano soprattutto gli importi caricati. Arrestati in cinque

Era un sistema collaudato anzi, fin troppo. Entravano nei negozi di tabacchi, in qualche caso vestiti anche da operatori di aziende con le quali, dicevano, lavorano per mettere a posto i sistemi che ogni tanto si inceppavano e bisognava rimetterli a posto. Con la scusa entravano nei vari sistemi, chiedevano di fare delle ricariche, con le simulazioni e i soldi andavano via che era un piacere. A volte riuscivano a fare anche 5-8 mila euro a tabacchi.

Un esempio di una truffa al telefono (Facebook ascolicityrumors.it)

 

Insomma, un sistema collaudato e che fruttava tanto denaro, il problema è che erano soldi rubati a poveri esercenti che si fidavano di queste persone che entravano nel negozio, sembravano del mestiere inerente a sistemi di diagnostica legati a Lottomatica e altro, quindi operavano indisturbati senza che nessuno avesse dubbi in tal senso. Persone che non si facevano scrupoli di alcun genere e rubavano i soldi praticamente davanti alle vittime che non potevano far altro che eseguire gli ordini di coloro che pensavano fosse tecnici.

Era un giro di quattro persone che ora sono sotto processo

Un telefonino usato per fare una truffa con il sistema informatico (Ansa Ascolicityrumors.it)

 

Una delle truffe più importanti è stata fatta a una tabaccaia di Ancona, dove sono riusciti ad andare via con 10 mila euro, fatti in pochi istanti. Una truffa orchestrata da cinque campani, due uomini e tre donne, che sono stati presi e sono finiti sotto processo davanti al giudice Pietro Renna per truffa in concorso.

Una truffa che era ben orchestrata e organizzata. La negoziante aveva ricevuto la telefonata di un presunto tecnico che le aveva detto che il sistema usato per fare ricariche di carte telefoniche, postepay e anche per pagare anche le multe e per fare altre cose come abbonamenti dava dei problemi perché avevano ricevuto delle lamentele e quindi bisognava cambiare tutto o comunque metterci le mani. Arrivava un tecnico che faceva delle prove con un altro che stava al telefono e per far vedere che tutto poteva e doveva funzionare per collegare dicevano che erano “simulazioni signora, non si preoccupi, non ci saranno addebiti“. E invece sono riusciti a portare via ben 10.000 euro.