Oggi, 23 maggio 2022, 30° anniversario della Strage di Capaci, nel quale persero la vita il Giudice Giovanni Falcone, sua moglie e magistrato Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, l’Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà, vuole manifestare profonda partecipazione al ricordo di tutti coloro che sono morti per mano di Cosa Nostra, N’drangheta, Camorra e Stidda, Sacra Corona Unita e Mafia del Brenta. Più forte delle gesta dei mafiosi però, deve restare la memoria di coloro che, servendo lo Stato o semplicemente dicendo “no”, hanno dato la vita per combatterla.
“Oggi non dobbiamo ricordare la voragine di Capaci e il dolore provocato da chi ha ordito uno degli attentati mafiosi più drammatici della storia, ma i valori e l’eredità che le vittime di mafia ci hanno costruito intorno e oltre, lottando contro di essa – ha detto Valentina Rigano, Portavoce UCDL – come familiare di vittime di mafia, come volontaria dell’Associazione Vittime del Dovere che da anni si batte per la certezza della pena e l’attenzione verso i criminali mafiosi, dobbiamo avere il coraggio di operare cambiamenti radicali nella struttura di Governo e dello Stato per poter sradicare davvero questo male apparentemente incurabile. Una sola parola: volontà”.
“Rispetto alla malavita organizzata dobbiamo avere, come Paese, il pugno di ferro. Servono riforme, investimenti e una burocrazia snella che permetta allo Stato di verificare in tempo reale i pericoli – ha detto Erich Grimaldi, Presidente UCDL, – il nostro lavoro, come Unione, è orientato proprio sull’elaborazione di
nuove strade per poter garantire maggiore supporto alle forze dell’ordine e armate, alla magistratura, perché possano avere strumenti efficaci nella lotta alla malavita, italiana ed estera, che si sono infiltrate nel nostro tessuto sociale ed economico. Il nostro movimento è già al lavoro con un pool di esperti per poter
presentare al Paese una nuova visione del sistema Giustizia