Davanti al gup del Tribunale di Ancona, Francesca De Palma, si terrà il 24 maggio, l’udienza preliminare per l’inchiesta bis sulla strage della discoteca di Corinaldo, dove morirono schiacciati cinque adolescenti e una madre di 39 anni: l’inchiesta tira in ballo la commissione che rilasciò i permessi al locale Lanterna Azzurra, presieduta dal sindaco di Corinaldo Matteo Principi.
Gli indagati che rischiano di finire a processo sono 18, compreso lo stesso sindaco Principi, più la società Magic srl. Per loro l’inchiesta si è chiusa l’estate scorsa, la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura della Repubblica di Ancona risale, invece, a dicembre. Tra i 18 indagati ci sono i proprietari dell’immobile dove si trova la discoteca, i gestori del locale, due addetti alla sicurezza e i componenti della Commissione di vigilanza che aveva rilasciato la licenza di pubblico spettacolo alla Lanterna Azzurra.
I reati contestati a vario titolo vanno da omicidio colposo plurimo a lesioni personali, passando per il falso e il disastro colposo. Per la strage della discoteca sono già stati condannati a pene tra i 10 e i 12 anni i sei componenti della cosiddetta “banda dello spray”, giovani della bassa modenese tra 21 e 23 anni, che sono accusati di avere usato lo spray urticante che provocò il fuggi fuggi, culminato nel crollo di una balaustra di una delle uscite di sicurezza, in cui le sei vittime morirono schiacciate.