Il Verdicchio di Matelica rivendica la sua identità di cru marchigiano e avvia l’iter per il cambio nome in etichetta. Una volta ottenuto il via libera del ministero delle Politiche agricole e di Bruxelles, si chiamerà Matelica Doc e Matelica Docg.
Quasi 270 ettari di vigneto in otto Comuni “il Verdicchio di Matelica – dice Centocanti – vuole la sua identità. Vogliamo uscire dal vitigno per essere un territorio di eccellenza, con una gamma completa di proposte, dallo spumante al passito, e soprattutto una qualità media altissima, che fa del Verdicchio di Matelica Doc e Docg il vino bianco italiano a maggior tasso di riconoscimenti, in rapporto alla superficie vitata. La produzione di Jesi – aggiunge – è otto-nove volte maggiore, ma nella categoria Riserva, il top, Matelica è la più venduta. Non vogliamo fare guerra di campanili ma rivendicare un brand, quest’anno scoperto dagli enoturisti italiani, nella convinzione che sia un grandissimo vino e che può essere di rilancio, anche grazie al ricambio generazionale in corso nelle Pmi di questo distretto enologico circoscritto, per un territorio dove l’economia del bianco, gli elettrodomestici, e in parte le carterie, sono in difficoltà”.





