La donna, dopo aver lavorato una vita come medico del 118 di Ascoli, è deceduta all’improvviso non prima di aver fatto l’ultimo gesto in favore del prossimo
L’angelo del pronto intervento, una vita passata ad accorrere più velocemente possibile chiamata da quel numero di emergenza del Pronto soccorso di Ascoli, ha deciso di continuare ad aiutare la gente con l’ultimo estremo gesto, quello di donare gli organi. Il destino ha deciso da solo, come sempre accade per questa strana vita terrena che conduciamo, e Daniela Paoloni è stata stroncata a 68 anni da un emorragia cerebrale che non le ha lasciato scampo. Ma ora alcuni dei suoi organi aiuteranno a vivere meglio più di una persona.
Secondo i dati del Ministero della Salute, ogni anno migliaia di persone in Italia attendono un trapianto. Donare non è solo un atto di generosità, ma un modo concreto di trasformare una perdita in speranza, ecco perchè la donazione di organi resta un atto di altruismo che permette a chi attende un trapianto di ricevere una nuova possibilità di vivere. In Italia, dichiarare la propria volontà è semplice e può essere fatto in più modi.
Una vita come una missione. Una missione andata oltre anche quella terrena, continuando a fare dopo la sua morte quello che ha fatto durante la sua esistenza: salvare le vite altrui. E se prima di morire lo ha fatto attraverso la sua professione, è stata medico della Centrale operativa del 118 e negli ultimi due anni del reparto di medicina dell’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno, ora che purtroppo non c’è più lo ha fatto esaudendo il desiderio espresso in vita di donare gli organi.
L’azienda sanitaria picena si stringe intorno a familiari, amici e parenti della dottoressa Daniela Paoloni, stroncata in questi giorni da una devastante emorragia celebrale che non le ha da dato scampo. Un malore improvviso mentre si trovava in palestra insieme al marito, la corsa in ambulanza per essere trasportata al pronto soccorso, il ricovero nel reparto di rianimazione, ma quella maledetta emorragia aveva già creato danni irreparabili.
Daniela era un volto noto nell’ambiente medico ospedaliero. Per anni infatti era stato un medico della Centrale operativa del 118 e più di recente aveva lavorato nel reparto di Medicina del principale nosocomio di Ascoli Piceno. Una donna sempre al servizio degli altri per cercare di aiutare o alleviare le sofferenze del prossimo, ecco perchè nessuno è rimasto poi tanto sorpreso da quell’ultimo gesto di straordinaria solidarietà verso gli altri: la donazione degli organi.
Con il consenso del marito Saverio e del figlio Paolo, uno stimato neurologo, e della nuora Lucia Florio, è stato infatti eseguito un prelievo multiorgano particolarmente complesso: polmoni, che già da soli rappresentano una procedura davvero rara, fegato, reni e cornee. Tutti gli organi sono stati subito trapiantati tra Ancona, Brescia e Pavia a pazienti molto giovani ridando loro una aspettativa di vita diversa, una luce nel loro percorso in questo mondo. La donazione degli organi è una scelta complessa che va oltre la propria vita e si proietta in quella di un altro, un vero e proprio atto di generosità estrema condiviso insieme alla famiglia di chi purtroppo non c’è più.