Salviamo il parco! Parte la raccolta firme per una nobile causa ma nasce un intoppo: secondo il sindaco alcune adesioni sono “sospette”
Ben 10.100 adesioni in soli cento giorni. Questa cifra rappresenta un enorme successo, quasi un record vista la popolazione complessiva. La piattaforma internazionale che ha ospitato la campagna sembra aver fatto centro, ma l’incredulità regna tra le istituzioni locali.
A Grottammare, un piccolo comune che si affaccia sul mare Adriatico, sta accadendo qualcosa di straordinario. Una petizione per salvare il “Parco bau” di zona Ascolani ha raggiunto un numero di firme senza precedenti: gli oltre 10mila nomi rappresentano quasi due terzi dell’intera popolazione locale, inclusi anziani e bambini.
Il sindaco di Grottammare, Alessandro Rocchi, appare visibilmente sorpreso da questo risultato eclatante. La domanda che si pone è semplice ma fondamentale: come è possibile che una petizione abbia ottenuto così tante adesioni in così poco tempo? E soprattutto, quanti tra i firmatari sono effettivamente residenti a Grottammare o nei dintorni? Queste domande sollevano dubbi sulla veridicità della raccolta firme e sull’effettiva rappresentatività dei dati presentati.
Il comitato “Riviera verde”, promotore dell’iniziativa, rimane avvolto nel mistero. Nonostante la mancanza di recapiti diretti – comunicano solo tramite email criptate – hanno lanciato un messaggio chiaro: fermare un cantiere che prevede la costruzione del nuovo asilo comunale al posto dell’attuale area verde dedicata ai cani. Questa posizione ha suscitato non poche polemiche all’interno della comunità locale.
La questione del cantiere è al centro delle controversie. Secondo il sindaco Rocchi, l’intervento edilizio non mira a distruggere l’area verde ma a realizzare una nuova struttura scolastica capace di ospitare cinquanta bambini con relativi spazi giochi. L’amministrazione comunale sostiene che tale progetto sia stato pianificato da oltre quindici anni all’interno del Piano Regolatore Generale (Prg) come parte dell’edilizia scolastica destinata alla zona sud della città.
Nonostante le dichiarazioni ufficiali e i piani ben definiti dal Prg, il comitato “Riviera verde” continua a difendere la sua posizione attraverso mezzi digitali e proxy anonimi. Sostengono che l’enorme successo della petizione sia frutto esclusivamente del passaparola e della condivisione sui social network, interpretandolo come segnale dell’aumentata sensibilità dei cittadini verso la tutela degli spazi verdi urbani.