Nella serata del 10 maggio, al termine dell’incontro di calcio tra Ascoli e Pisa, che ha visto la retrocessione della squadra di casa in Lega Pro, si sono verificati degli scontri che hanno portato alla decisione della Questura di Ascoli di emettere ulteriori 12 Daspo.
Questi provvedimenti si aggiungono ai quattro già emessi nei giorni immediatamente successivi all’evento, portando il totale a 16 Daspo per un complessivo di 58 anni, con l’aggiunta di un obbligo di firma per 20 anni.
Gli incidenti sono scoppiati quando alcuni ultrà hanno tentato invano di sfondare i cancelli per accedere all’area riservata alle squadre e agli arbitri.
Solo grazie all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine è stato possibile evitare conseguenze più gravi. La tensione era palpabile e rifletteva lo spirito amaro dei tifosi davanti alla sconfitta e alla retrocessione della loro squadra.
L’attività investigativa che ha portato all’emissione dei nuovi Daspo non è stata semplice. Le condizioni ambientali della notte degli scontri e il travisamento da parte dei tifosi coinvolti hanno reso difficile l’identificazione dei responsabili.
Tuttavia, dopo mesi di duro lavoro, la polizia è riuscita a denunciare 12 persone per resistenza a pubblico ufficiale, possesso di oggetti atti a offendere e travisamento.
I 12 Daspo sportivi rappresentano una misura preventiva volta a vietare l’accesso alle manifestazioni sportive ai soggetti considerati pericolosi.
Tra questi individui denunciati o condannati negli ultimi cinque anni o coinvolti in episodi legati alla violenza nello sport.
Due dei nuovi provvedimenti riguardano recidivi ai quali è stato imposto anche l’obbligo di firma da convalidare dall’autorità giudiziaria.
Queste misure si inseriscono in un contesto più ampio volto a contrastare la violenza negli stadi e nelle arene sportive italiane.
Gli episodi come quello avvenuto ad Ascoli evidenziano la necessità continua delle autorità competenti nel monitorare gli eventi sportivi con attenzione ed efficienza, al fine di garantire sicurezza e serenità sia sul campo sia sugli spalti.