Nasce la Nazionale del post-Mancini. Nelle prossime ore sono previsti firma e annuncio dell’allenatore che siederà sulla panchina più scomoda, quella dell’Italia
Le dimissioni di Roberto Mancini da commissario tecnico della Nazionale italiana, annunciate urbi et orbi domenica scorsa, hanno scatenato un’ondata di polemiche che hanno coinvolto anche la Federazione Gioco Calcio e il suo presidente, Gabriele Gravina.
Il numero uno della FIGC, fin dagli istanti successivi all’addio dell’allenatore marchigiano ha cercato di individuare il profilo più adatto a raccogliere un’eredità così pesante. La scelta alla fine è caduta sul tecnico che più merita di sedere sulla panchina azzurra, Luciano Spalletti.
Reduce dallo scudetto stravinto alla guida del Napoli, l’allenatore di Certaldo ha subito concesso la sua disponibilità a diventare il nuovo CT azzurro, animato da un grande entusiasmo e dalla voglia di costruire un nuovo progetto tecnico.
Anche l’ostacolo della fatidica clausola rescissoria inserita nel contratto che Spalletti ha ancora in essere con il Napoli è stato rimosso. L’allenatore del terzo scudetto della storia del club partenopeo ha fatto di tutto per evitare il contenzioso con il suo ex patron.
La Federcalcio dal canto suo si dice convinta che i famigerati tre milioni pattuiti andavano versati nelle casse del Napoli solo nel caso in cui Spalletti si fosse legato a un club concorrente, non ad una Nazionale. Ma ormai questi sono dettagli di cui si occuperanno i rispettivi legali.
Italia, Spalletti è pronto: come sarà la nuova Italia del tecnico di Certaldo
L’Italia campione d’Europa in carica sarà dunque allenata dal tecnico neo scudettato. Spalletti firmerà un contratto triennale con scadenza 2026, dunque fino ai prossimi Mondiali in programma nel continente americano. Ma la priorità ora sono gli Europei di Germania.
Nel 2024 gli azzurri dovranno difendere il titolo continentale conquistato nel 2021 nella storica finale di Wembley contro l’Inghilterra. Ma il cammino per qualificarsi alla fase finale è ancora lungo e ricco di insidie e il lavoro che attende Spalletti è tutto fuorchè agevole.
Le gare contro Macedonia del Nord e Ucraina in programma il 9 e il 12 settembre prossimi incombono e non sono ammessi risultati diversi dalla vittoria. Proprio per questo non c’è tempo da perdere, Spalletti deve presentarsi con idee e programmi già definiti.
In tal senso destano curiosità le sue prime convocazioni proprio in vista delle sfide contro macedoni e ucraini. Si dice che Spalletti punterà sul blocco Inter la quale in effetti dispone di parecchi giocatori italiani, ma attenzione alle eventuali sorprese.
Una certezza si chiama Giovanni Di Lorenzo, difensore e capitano del Napoli nei confronti del quale il tecnico toscano nutre una stima incondizionata. Potrebbe essere lui a portare la fascia di capitano della nuova Nazionale. Il primo marchio della nuova era.
