Nonostante il successo scaccia crisi contro il Catanzaro l’Ascoli si trova ancora coinvolto in piena zona retrocessione. E sabato pomeriggio all’Arena Garibaldi è in programma un’altra sfida chiave contro il Pisa di Alberto Aquilani
Quello che stava diventando un vero e proprio tabu è stato finalmente infranto. Dopo quasi due mesi di digiuno l’Ascoli ha ritrovato la via dei tre punti battendo per 1-0 un Catanzaro ambizioso che sogna di realizzare l’impresa della doppia promozione consecutiva, dalla C alla B e da quest’ultima alla Serie A. Nonostante il meritato successo però i bianconeri di Fabrizio Castori restano in piena zona retrocessione.
Il rischio di tornare in Serie C è ancora maledettamente concreto: il Picchio infatti occupa la diciottesima posizione e per tornare in zone di classifica più tranquille servirà inanellare una serie di risultati positivi, a cominciare dalla sfida di sabato prossimo all’Arena Garibaldi contro un Pisa che può vantare appena due punti in più dell’Ascoli. Si tratta dunque di una sfida quanto mai delicata e dalla elevatissima posta in palio.
Il match tra i nerazzurri toscani allenati dall’ex centrocampista Alberto Aquilani e bianconeri conserva da sempre un sapore molto particolare, è un continuo richiamo a un’atmosfera fatta di tanta nostalgia e di sentimenti forti. Il passato non può più tornare, ma le emozioni e le passioni vissute non muoiono mai: è per questo che Pisa e Ascoli resteranno unite per sempre in memoria di due presidenti che hanno scritto le pagine più belle della storia dei due club.
Romeo Anconetani rimase alla guida del Pisa per sedici anni, dal 1978 al 1994, e sotto la sua presidenza il club toscano conobbe il periodo di massimo splendore, disputando sei campionati in Serie A. I tifosi nerazzurri lo chiamavano il ‘Presidentissimo‘: grande e raffinato esperto di calcio, era famoso per il suo carattere brioso e fumantino. È rimasto celebre il rito scaramantico che compiva prima di ogni partita casalinga, quando spargeva il sale sul terreno di gioco prima dell’ingresso in campo dei giocatori.
Dopo le sfide tra il Pisa e l’Ascoli, assai frequenti in Serie A negli anni ottanta, andavano in scena gustosi siparietti davanti ai microfoni della RAI tra lui e il collega dell’Ascoli, il leggendario Costantino Rozzi. Schietto, simpatico, genuino, per molti versi simile ad Anconetani, Rozzi fu presidente e proprietario del Picchio dal 1968 fino alla sua scomparsa avvenuta nel 1994.
Anche l’imprenditore ascolano era scaramantico fino al midollo, celebri i calzini rossi porta-fortuna da indossare al De Duca. E come Anconetani, anche Rozzi era solito protestare con gli arbitri ma senza mai perdere il gusto dell’ironia. Sabato prossimo Ascoli e Pisa giocheranno anche per loro.