Il portiere dell’Ascoli, Emiliano Viviano, ha rilasciato un’intervista ai microfoni ufficiali del club bianconero
Emiliano Viviano, dopo le tre stagioni trascorse in Turchia tra le file del Karagumruk, la scorsa estate ha deciso di tornare in Italia accettando la corte dell’Ascoli.
Il club bianconero ha deciso di affidargli il ruolo di primo portiere puntando tantissimo sulla sua esperienza e qualità. In carriera Viviano ha indossato le maglie di squadre importanti come Bologna, Sampdoria e Fiorentina, ed è tornato in Serie B dopo ben quattordici anni dall’ultima volta (2008-09 quando militava nel Brescia, ndr). Fin qui ha collezionato 12 presenze stagionali, saltando solamente due giornate per squalifica.
Nelle scorse ore Viviano ha rilasciato un’interessantissima intervista ai microfoni ufficiali dell’Ascoli in cui ha parlato sia del prossimo match che attende i bianconeri contro il Venezia, ma anche del cambio di modulo dopo l’arrivo di Castori al posto di Viali.
Nel corso dell’intervista l’estremo difensore classe ’85 ha avuto modo di parlare anche di Barosi, secondo portiere dell’Ascoli che lo ha sostituito nelle gare in cui era squalificato.
“Barosi? Ha fatto bene – ha sottolineato Viviano – nelle gare contro Bari e Como dopo qualche difficoltà nel precampionato, ha qualità ed ha fatto il suo quando è stato chiamato in causa. Sono contento delle sue prestazioni”.
L’ex portiere della Fiorentina poi risposto ad una domanda sul cambio di modulo, visto che l’Ascoli dopo l’arrivo di castori è passato al 3-5-2 abbandonando uno schieramento con la difesa a quattro: “Prima uscivamo col palleggio da dietro, ora dobbiamo ribaltare la situazione cercando subito le punte. Per me diciamo che è più facile”.
Poi sul problema fisico accusato contro la Reggiana: “Nulla di particolare, nel calciare ho fatto una torsione strana con la schiena e mi sono un pochetto spaventato, mi ha dato fastidio solo per cinque minuti. Bisogna stare tutti uniti, in Serie B bastano due gare per cambiare le prospettive, occorre avere una mentalità di squadra. Qui ad Ascoli ho subito notato il grande attaccamento, in città ancora non riesco a trovare un bambino che non tifi Ascoli”.