L’abbandono dell’interporto di Jesi come luogo di realizzazione di uno stabilimento Amazon, è una sconfitta della politica regionale, ma allo stesso tempo può rappresentare una grande opportunità per il Piceno.
Lo dichiara in una nota il segretario provinciale del Pd, Francesco Ameli.
“Pnso che il nostro territorio, a partire dagli agglomerati industriali del Piceno Consind Monsampolo/Monteprandone ed Ascoli abbia le caratteristiche per potersi candidare per ospitare la multinazionale Amazon. Sono molti gli ettari di terreno che possono essere offerti all’impresa. Sarebbe un’opportunità unica che porterebbe addirittura migliaia di assunzioni.
Abbiamo un’uscita autostradale e un raccordo autostradale ad essa collegato, un collegamento ferroviario che serve tutta la zona industriale, una pista di atterraggio aerei con tanto di società partecipata ed un porto importante come quello di San Benedetto del Tronto.
Il Piceno deve tornare ad avere coraggio di innovare la sua funzione strategica territoriale: terra di startup, di materie plastiche, prodotti farmaceutici, materiali compositi e finalmente anche polo logistico innovativo. Potremmo diventare così davvero una smart land attrattiva grazie anche alle opportunità che vengono messe in campo dall’area di crisi industriale, i fondi contro la deindustrializzazione per le aree ex casmez ed il Pnrr complementare sisma che vede linee di finanziamento sui contratti di sviluppo ed innovazione.
Purtroppo la Regione ha rinunciato al ruolo di coordinamento territoriale, a tal riguardo ho già avuto modo di sentire i nostri referenti istituzionali a partire dal consigliere regionale Anna Casini ed il Presidente Sergio Loggi, ed ho registrato massima disponibilità da parte dei due massimi esponenti per indurre e coordinare una riunione tra sindaci, imprese, Piceno Consind e parti sociali per valutarne la fattibilità e comunque per rilanciare l’idea del polo logistico del sud delle Marche.