FABRIANO – Sei pazienti con ernia discale sono stati operati con una nuova tecnica mini-invasiva, che ha permesso la loro dimissione nella giornata stessa. E’ accaduto il 26 agosto scorso all’Ospedale di Fabriano.  Questo risultato è stato ottenuto grazie alla collaborazione clinica che l’Unità Operativa di Anestesia Rianimazione e Terapia del dolore ha avviato con la Neurochirurgia di Ancona diretta dal Dottor Trignani, con la UOSD di  Riabilitazione di Fabriano, diretta dalla Dottoressa Giorgi e con la UOSD di Radiologia di Fabriano diretta dal Dottor Tei, che ha fornito tecnici e spazi necessari all’esecuzione di questi interventi.
“Trattare una patologia così diffusa e causa spesso di problematiche socio sanitarie importanti con l’utilizzo di nuove tecnologie a bassissima invasività garantisce oggi un percorso di recupero molto rapido con risultati clinici sovrapponibili a quelli ottenuti chirurgicamente” ha detto Nadia Storti, Direttore Generale di Asur Marche.  L’utilizzo di questa e la contemporanea introduzione di ulteriori nuove tecniche mini-invasive per il trattamento delle patologie lombari permettono oggi al Centro di Terapia del Dolore dell’Ospedale “Engles Profili” di Fabriano di offrire un ampio ventaglio di opzioni diagnostiche e terapeutiche a tutti i cittadini che accedono agli ambulatori della struttura ospedaliera. La crescita professionale degli operatori è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione scientifica con altri centri nazionali specialisti nella terapia del dolore. L’innovazione tecnologica è stata acquisita con il supporto della Direzione Generale per garantire le migliori prestazioni in termini di efficienza ed efficacia, ma anche quella medicina di prossimità che è oggi fondamentale in un territorio come quello in cui gravita l’Ospedale di Fabriano.
“Prosegue il processo di potenziamento dell’Ospedale di Fabriano – dichiara l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – poco più di un mese fa era stato annunciato l’impianto di due protesi totali di ginocchio “su misura” (“custom made”) a pazienti affetti da artrosi degenerativa dall’equipe di Ortopedia, a dimostrazione della qualità che la sanità pubblica mette a disposizione dei suoi cittadini”.
 
					




