Alluvione Marche, indagate 14 persone per omicidio colposo: ecco chi sono

Durante l’alluvione nelle Marche del 15 settembre 2022 morirono 13 persone. Ora l’inchiesta ha portato a 14 persone indagate per omicidio colposo.

Avvisi di garanzia sono stati consegnati a quattordici persone che ora risultano indagate a vario titolo per quanto accaduto durante l’alluvione del 15 settembre 2022 nelle Marche, quando l’esondazione di due fiumi ingrossati dalle forti piogge portò alla devastazione di molte zone della provincia di Senigallia e di Pesaro.

Funerali Ostra Alluvione Marche
Un momento dei funerali nel campo sportivo di Pianello di Ostra di Andrea Tisba, Giuseppe Tisba, Diego Chiappetti e Fernando Olivi, vittime dell’alluvione nelle Marche – Foto Ansa 21 Settembre 2022 – ascoli.cityrumors.it

L’accusa per gli indagati è cooperazione in omicidio colposo plurimo. Nel dettaglio, le contestazioni riguardano condotte colpose commissive e omissive come la scarsa prevenzione e gli allarmi alla popolazione dati troppo tardi.

Motivi che sarebbero stati alla base di quanto accaduto in seguito e cioè delle persone che di fatto sono morte per “negligenza, imprudenza, imperizia e violazione di norme”. Ecco chi sono le persone indagate.

14 indagati per la strage dovuta all’alluvione nelle Marche del 2022

Gli avvisi di garanzia di inizio indagine con l’invito a comparire sono indirizzati a sei sindaci della vallata del Misa e del Nevola, a due funzionari dei vigili del fuoco di Ancona e a sei tra responsabili, funzionari e operatori della Protezione civile regionale e del Sistema integrato di emergenza. Sono stati emessi come da prassi, affinché si possano svolgere gli interrogatori.

Nel dettaglio, ecco chi sono.

Alluvione Marche 14 indagati
Alluvione Marche, sono 14 gli indagati a vario titolo per omicidio colposo – Foto Ansa – ascoli.cityrumors.it

Come riporta Ansa, tra gli indagati ci sono: il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Ancona, Pierpaolo Patrizietti per non aver garantito “l’immediato e continuo reciproco scambio di informazioni”.

I sindaci di Arcevia, Barbara, Castelleone di Suasa, Serra de’ Conti, Ostra e Trecastelli (Ancona), chiamati in causa a vario titolo per non aver aggiornato il piano comunale di protezione civile e anche per il mancato aggiornamento del flusso di informazioni al prefetto, al presidente della Giunta Regionale delle Marche nonché alla Protezione Civile.

Inoltre è contestato anche il mancato presidio idrogeologico dei punti critici delle zone a rischio esondazione e la mancata informazione ai cittadini sui rischi idrogeologici.

Dal momento che coloro che hanno subito danni per l’alluvione figura anche un magistrato in servizio nel tribunale di Ancona, l’inchiesta è stata trasferita alla Procura dell’Aquila. Saranno quindi i carabinieri forestali di Ancona su delega del Sostituto Procuratore della Repubblica dell’Aquila, Fabio Picuti, a interrogare le persone indagate.

Secondo Picuti alla base del disastro c’è stato un allarme dato in ritardo, che non ha permesso alle persone coinvolte dall’alluvione di potersi mettere al riparo. In sostanza i cittadini, debitamente informati, sarebbero potuti evacuare e quindi avrebbero avuto la possibilità di salvarsi.

Ricordiamo che nel disastro morirono 13 persone, tra cui Mattia Luconi, che aveva solo 8 anni.

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