Ascoli, Pasqua a rischio per gli allevatori piceni

Cia Agricoltori provinciale: «Quest’anno sarà una Pasqua insolita, ma non dobbiamo rinunciare di portare a tavola il simbolo della festività pasquale, l’agnello»

L’emergenza coronavirus rischia di mettere in ginocchio gli allevatori del territorio. Soprattutto quelli di ovini che senza la vendita della carne rischiano di trovarsi in serie difficoltà. A segnalarlo è la Cia Agricoltori di Ascoli, Fermo e Macerata che invita ad acquistare i prodotti locali. Senza la vendita della carne centinaia di allevatori di ovini marchigiani sono in ginocchio. «Aspettavano la Pasqua – spiega la Cia Agricoltori – che in tante famiglie si festeggia con l’agnello, ma quest’anno il coronavirus ha bloccato tutto».

Allevatori con animali nelle stalle che non sanno come uscire da questa situazione di emergenza. Sono gli stessi che qualche tempo fa si erano dati da fare per superare la crisi provocata dal terremoto che aveva duramente colpito il centro Italia. Adesso si trovano a dover far fronte ad un altro tipo di emergenza, quella legata al Covid – 19.

«Quest’anno sarà una Pasqua anomala per tutti – fanno sapere dalla Cia Agricoltori provinciale – ma non per questo dobbiamo rinunciare di portare a tavola il simbolo della festività pasquale, l’agnello. È necessario attivare con urgenza una campagna di promozione per incentivare il consumo dell’agnello locale, rivolto ai cittadini e alla grande distribuzione».

La carne di agnello è una presenza antica della tradizione gastronomica nostrana, come dimostrano le ricette tante più gettonate a base di carne di agnello in cucina per l’occasione. «Per cui sostenere con i propri acquisti la produzione – concludono dalla Cia – significa aiutare il proprio territorio e contrastare anche l’abbandono delle aree più difficili dove i pastori svolgono un ruolo insostituibile di presidio».

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