Sono allarmanti i dati presenti all’interno del report sulla povertà 2023 della Caritas, che mostrano come l’età media si stia abbassando.
Una persona su dieci residente in provincia di Ascoli Piceno è povera. Questo è uno dei dati emersi dal report sulla povertà 2023 che la Caritas ha reso noto in questi giorni, con riferimento alle persone che si sono rivolte alle Caritas diocesane del piceno nel corso dell’anno 2022. Un po’ di spesa, un pranzo, il pagamento delle utenze: sono diversi i motivi che spingono le persone economicamente più in difficoltà a chiedere aiuto preso le strutture parrocchiali.
Nel dettaglio, lo scorso anno sono state in totale 2.108 le persone che hanno chiesto aiuto rivolgendosi alla varie Caritas del territorio, divisi tra Ascoli Piceno (1.124 persone) e San Benedetto del Tronto (984 persone). Per un totale di 51.184 interventi volti ad alleviare la condizione di povertà dei nuclei che hanno fatto richiesta di beni materiali o servizi.
Il report della Caritas sui poveri ad Ascoli Piceno
Tra gli interventi si registrano i pasti offerti a chi non ce la fa ad arrivare a fine mese, un totale di 24.017 pranzi e 18.285 colazioni offerti dalla mensa Zarepta, e poi ancora 5.482 carrelli dell’emporio solidale, 1700 servizi per l’igiene della persona. 1.350 persone hanno approfittato del servizio doccia presso il Polo accoglienza e solidarietà e 350 hanno potuto fare un bucato in lavatrice.
Inoltre ci sono diverse persone che si rivolgono alla Caritas diocesana di Ascoli perché si trovano in difficoltà per il pagamento delle utenze, dell’affitto e delle spese sanitarie. Nel corso dell’anno 2022 sono stati utilizzati 24.905 euro per questi scopi.
Si abbassa la fascia di età dei nuovi poveri
Dai dati provvisori che riguardano il nuovo anno, sono stati 613 le persone che, solo nei primi mesi del 2023, si sono rivolti al centro di ascolto diocesano di Ascoli Piceno. Il dettaglio che è preoccupante riguarda anche l’età anagrafica dei richiedenti aiuto. Sono sempre di più le persone che hanno meno di 40 anni che non riescono ad arrivare a fine mese e vivono in uno stato di indigenza. In aumento sono anche le donne.
Il responsabile del centro di ascolto della Caritas diocesana, Stefano Felice ammette che le percentuali sono in linea con quelle nazionali e che la situazione è compromessa maggiormente dall’aumento dell’inflazione che ha fatto abbassare il potere di acquisto ed è per questo che molte persone, pur lavorando e quindi percependo lo stipendio, non riescono comunque a far fronte alle spese e si cedono costrette a rivolgersi alla Caritas perché non riescono ad arrivare alla fine del mese.