Prosegue il processo a carico di quattro indiziati per spaccio di droga a Monticelli, Ascoli Piceno, avrebbero rifornito almeno 90 clienti in città.
Sono quattro le persone accusate di spaccio di sostanze stupefacenti a Monticelli, quartiere di Ascoli Piceno, e i clienti che avrebbero chiesto le dosi via internet, anche tramite piattaforme di messaggistica online come WhatsApp o Telegram sarebbero almeno novanta. Gli inquirenti hanno indagato su un grande giro che coinvolgerebbe persone non solo di Ascoli Piceno ma anche di Spinetoli ed Alba Adriatica.
Ci sarebbero anche persone molto giovani e professionisti che avrebbero comprato la droga anche ogni giorno. La sostanza stupefacente richiesta era di diverso tipo: dall’hashish alla marijuana, fino alla cocaina. I quattro imputati sono difesi dagli avvocati Annalisa Corradetti, Alessandro Angelozzi, Valentino Mascetti e Francesco Ciabattoni.
Processo Droga Monticelli: gli aggiornamenti
Il processo per il maxi traffico di droga che si sta svolgendo davanti al giudice del tribunale di Ascoli, Domizia Proietti è a carico di quattro persone ma gli indagati in origine erano sei. Altri due si sono avvalsi della possibilità di scegliere riti alternativi. A fare luce sul giro si stupefacenti sono stati gli inquirenti a cui alcuni residenti avevano denunciato strani movimenti.
Dopo le indagini della Squadra Mobile a Monticelli sono state individuate sei persone “gravemente indiziate” di detenzione e spaccio di droghe. Cinque sono di Ascoli e una persona di origine serbe è residente a Spinetoli. La droga sarebbe stata ceduta ai clienti, circa novanta, presso la casa di uno degli indagati a Monticelli, e anche in altre zone di Ascoli.
Nel corso delle indagini da parte delle forze dell’ordine sono stati effettuati in tutto tre gli ascolani arrestati in flagranza di reato. Nelle stesse operazioni si è registrato anche il sequestro di oltre un chilo di hashish, e di varie dosi di cocaina e marijuana. La droga veniva venduta a prezzi diversi, cento euro al grammo per la cocaina e dieci euro per l’hashish
I clienti, di tutte le età e ceto sociale, avrebbero ordinato le dosi di droga tramite internet WhatsApp o Telegram, con messaggi come: “Oggi devo prendere la pizza per cinque, si sono aggiunti amici”. Oppure con termini come “un caffè” o “un cappuccino”, in base al quantitativo desiderato. In un caso, come spiegato su Il Resto del Carlino, la droga era consegnata direttamente al cliente in una casa di cura dove era ricoverato.
La prossima udienza del processo vedrà come protagonisti i testimoni citati dalla difesa delle quattro persone imputate.