Ascoli nuova truffa: donna di Brindisi è stata condannata per una vendita fasulla di scarpe su Instagram. Come è accaduto.
In un’epoca in cui lo shopping online è diventato parte integrante della nostra quotidianità, emergono sempre più frequentemente casi di truffe che sfruttano le piattaforme social per ingannare gli utenti. Un recente caso giudiziario ad Ascoli Piceno ha messo in luce questa problematica, con una sentenza che ha condannato una donna brindisina a quattro mesi di reclusione.
Come è accaduto
La truffa su Instagram. Il fatto risale all’8 gennaio 2022, quando una giovane ascolana si è imbattuta in quella che sembrava essere una boutique online affidabile su Instagram. Attratta da un paio di scarpe e una borsa usate ma in buone condizioni, la ragazza ha deciso di procedere all’acquisto, versando cento euro tramite ricarica Postepay alla venditrice pugliese. Tuttavia, dopo il pagamento, la merce non è mai stata consegnata e la vittima si è presto resa conto di essere stata raggirata.
L’assenza di garanzie legali. Uno degli aspetti più preoccupanti della vicenda è l’assenza totale sul profilo Instagram della boutique di qualsiasi dato identificativo legale come partita IVA o codice fiscale. Questo dettaglio avrebbe dovuto accendere un campanello d’allarme sulla legittimità dell’operatore commerciale. Inoltre, quando la giovane ascolana ha richiesto la restituzione dei soldi versati, il gestore del profilo l’ha semplicemente bloccata e resasi irreperibile.
La reazione alla truffa. Nonostante il duro colpo subito, la giovane non si è data per vinta. Con l’aiuto degli avvocati Mario Giancaspro e Tommaso Golini, ha presentato denuncia querela per il reato di truffa contro la cinquantacinquenne brindisina responsabile dell’accaduto. Il processo si è concluso con una sentenza del tribunale ascolano che non solo ha visto la condanna della truffatrice a quattro mesi di reclusione e duecento euro di multa ma anche al risarcimento dei danni subiti dalla vittima e delle spese legali sostenute durante il procedimento giudiziario.
Un fenomeno in crescita tra le nuove generazioni. Questo caso mette in evidenza un fenomeno purtroppo sempre più diffuso: quello delle truffe online tramite i social network. Piattaforme come Instagram sono diventate luoghi fertili per i malintenzionati che approfittano dell’enorme quantità di utenti – spesso giovani e meno esperti nelle dinamiche del commercio online – per perpetrare i loro inganni. La vicenda serve da monito sulla necessità di esercitare maggiore cautela nell’affidarsi a venditori online privi delle dovute certificazioni legali.
In conclusione (senza paragrafo finale), questo episodio sottolinea l’importanza della vigilanza nell’utilizzo dei social media come piattaforme d’acquisto e ricorda quanto sia fondamentale informarsi adeguatamente prima di effettuare transazioni economiche online.