Cubomedusa in mar Adriatico, come difendersi

Cosa fare se si avvista una cubomedusa mentre si sta nuotando in mare? Ecco i suggerimenti degli esperti e i rimedi in caso di puntura.

Le meduse popolano i nostri mari e non è raro vederle anche in zone molto vicine alla riva. In genere si avvicinano alla terra perché sono attratte dalle luci della città riflesse sull’acqua, dunque è bene evitare di tuffarsi in acqua durante le ore notturne. Il mare Adriatico non fa eccezione, e sono diverse le specie di meduse con cui è possibile fare un incontro ravvicinato.

cubomedusa
Puntura di medusa, i consigli degli esperti – ascoli.cityrumors.it

Non tutte le meduse sono pericolose come la cubomedusa, infatti ci sono alcune specie che sono poco urticanti nonostante la grandezza come la medusa Sole o la medusa Polmone di mare, o addirittura ci sono esemplari innocui come la medusa Cassiopea o al Quadrifoglio. Però ci sono anche quelle che lasciano un brutto ricordo, se le si incontra, è il caso della medusa Luminosa e la medusa Dorata. La cubomedusa, dunque è la più pericolosa.

Come difendersi dalla cubomedusa

La cubomedusa è un tipo di medusa di piccole dimensioni dal corpo trasparente e caratterizzata da quattro tentacoli molto estesi. Di recente è stata avvistata nel mar Adriatico, più precisamente nel porto canale di Ravenna, secondo quanto segnalato attraverso un post su Facebook sulla pagina di Emilia Romagna Meteo. Cosa bisogna fare se si incontra mentre si sta nuotando in mare?

Cubomedusa in adriatico
Cubomedusa avvistata nel Mar Adriatico – ascoli.cityrumors.it

Dobbiamo specificare che nei nostri mari è stata avvistata un tipo di cubomedusa che non è mortale, ma il cui contatto può dare sintomi molto dolorosi. La specie più aggressiva vive nelle acque dell’Australia e nell’Oceano Indiano. Se si avvista nelle proprie vicinanze è bene allontanarsi subito e in caso di contatto occorre togliere immediatamente eventuali residui sulla pelle, senza strofinare.

Si può lavare la ferita con abbondante aceto per almeno 30 secondi oppure se possibile con una miscela fatta di acqua e ammoniaca o di acqua e bicarbonato. È meglio evitare di usare acqua dolce ma è preferibile usare acqua di mare o comunque acqua salata calda (45 gradi) in modo da distruggere le tossine velenose presenti sulla pelle.

Questo va a lenire il dolore e il bruciore causato dal liquido urticante rilasciato dai tentacoli della medusa, che causa sulla pelle un eritema con conseguente infiammazione dell’epidermide.

Se si ha un forte sintomo doloroso è possibile assumere dei farmaci antidolorifici, degli analgesici o degli antistaminici o pomate a base di cortisone, ma sempre dopo aver consultato un medico. In caso di sintomi più gravi come febbre, nausea o fatica a respirare è bene rivolgersi al 118 e andare presso un Pronto Soccorso.

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