Brutta avventura per Lorenza Roiati di L’assalto ai forni per aver esposto uno striscione celebrativo del 25 Aprile. Cosa è successo.
L’ascolana Lorenza Roiati, panificatrice de L’assalto ai forni, è finita su tutti i media nazionali nella giornata del 25 aprile per uno striscione in cui celebrava la Liberazione, di quest’anno ricorre l’80° anniversario.

Uno striscione in cui si sottolineava l’importanza della ricorrenza del 25 aprile con un messaggio positivo e un richiamo al pane, prodotto che Roiati sforna con cura tutti i giorni nel suo forno.
Evidentemente, però, a qualcuno quello striscione non è piaciuto tanto da mandare la polizia, per ben due volte, al forno di Roiati per procedere all’identificazione della titolare. Una vicenda che ha suscitato un forte clamore ed è finita su tutti i media nazionali, con seguito di polemiche.
Lorenza Roiati di L’assalto ai forni identificata dalla polizia per uno striscione
Ma cosa aveva scritto Lorenza Roiati sul suo striscione da far venire la polizia al suo forno per ben due volte? Prima, a quanto pare, la Polizia Locale e poi la Polizia di Stato con alcuni agenti in borghese. Roiati aveva appeso all’ingresso de L’Assalto ai forni, sulla facciata del palazzo della sua famiglia, un lenzuolo con la scritta in spray rosso: “25 Aprile buono come il pane, bello come l’antifascismo“.
Buono e bello, due aggettivi positivi che celebrano una ricorrenza importante per gli italiani, che è alla base della nostra Repubblica democratica e della nostra Costituzione, la Liberazione dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista, insieme alla fine della Seconda guerra mondiale.

Roiati aveva pubblicato la foto dello striscione sulla pagina Facebook ufficiale de L’assalto ai forni, accompagnata da questa didascalia: “Finché ci sarà un solo fascista sulla faccia della Terra ci sarà un buon motivo per essere antifasciste. ‘Ecco perché non ci fermeranno mai’. Buona Resistenza a tutte e a tutti!“.
Forse sono state queste parole a non essere piaciute a qualcuno che ha pensato bene di rispondere inviando le forze dell’ordine al forno di Lorenza Roiati.
È stata la stessa Roiati con un video da lei girato con lo smartphone, pubblicato sui social e condiviso dai principali media italiani, a documentare l’arrivo della polizia in borghese al suo forno per identificarla. La panificatrice ha chiesto spiegazioni di questa attività delle forze dell’ordine nei suoi confronti, i poliziotti hanno spiegato che si trattava di una normale procedura di controllo.
La panificatrice ha dato le sue generalità ma allo stesso tempo, con fermezza, ha contestato quello che stava accadendo nei suoi confronti, sottolineando una forma di intimidazione per lo striscione che celebrava l’antifascismo.
Dal momento in cui i media hanno rilanciato il video e la notizia, grande è stato il clamore in tutta Italia, con il video e le immagini dello striscione rilanciati sui social e la solidarietà arrivata a Lorenza Roiati da diversi esponenti politici, in particolare dall’opposizione.
La senatrice Ilaria Cucchi ha annunciato che presenterà una interrogazione sul caso al ministro dell’Interno Piantedosi, lo stesso faranno i parlamentari marchigiani.
Dal canto suo, il questore di Ascoli Piceno, Aldo Fusco, ha spiegato che l’intervento della polizia “è stato solo di osservazione e controllo del territorio. Era uno striscione normalissimo, collegato all’iniziativa della giornata. Non costituiva motivo di intervento”, sottolineando che non vi è stata alcuna iniziativa repressiva da parte della polizia. Mentre la dirigente della polizia locale di Ascoli, Patrizia Celani, ha precisato che si è trattato di un “normale controllo amministrativo. Nessuna sanzione è stata elevata, né è stato richiesto di rimuovere lo striscione”.
L’episodio ha fatto conoscere a tutta Italia Lorenza Roiati, comunque già conosciuta, anche a livello internazionale, per la sua attività di panificazione di qualità, innovativa e sostenibile per la quale aveva già ricevuto numerosi riconoscimenti.
Alcune settimane fa, il TGR Marche le aveva dedicato un servizio in cui si raccontava la sua storia e la decisione coraggiosa di aprire un piccolo forno nel centro di Ascoli.