La squadra retrocede in serie C, la furia degli ultrà si scatena e accade di tutto e di più contro le forze dell’ordine
Un report che mette paura. L’Ascoli è finita in serie C e nel giro di qualche secondo è scoppiata una vera e propria guerriglia intorno allo stadio. Un’ora e mezza di panico vero e di caos con la gente che non sapeva più dove andare e cosa fare. Un’altra partita praticamente, anche perché tutto è durato poco più di novanta minuti, con oltre 1000 tifosi bianconeri che hanno fatto il bello e cattivo tempo attorno al Del Duca.
Un report pesantissimo quello uscito oltre la mezzanotte, tanto è durata la guerriglia urbana tra i tifosi e la polizia che ha cercato di riportare l’ordine ma non c’è stato nulla da fare. Alla fine, il conto è salatissimo: sedici agenti feriti e costretti a far ricorso alle cure dei medici del pronto soccorso, alcuni di loro con prognosi dai sette ai dieci giorni per via di contusioni da percosse e da lancio di oggetti. Tra i poliziotti ce ne erano dodici che facevano parte del reparto mobile di Senigallia che sono accorsi appena si è saputo quello che stava succedendo attorno allo stadio di Ascoli.
Un bilancio pesantissimo tra le forze dell’ordine
A rovinare tutto, con un’atmosfera che era già pesante per la retrocessione, sono stati un migliaio di tifosi dell’Ascoli che hanno fatto di tutto e messo a ferro e fuoco diverse aree dello stadio, soprattutto il parcheggio davanti al Del Duca, ed è stato lì che sono venuti a contatto con le forze dell’ordine e con la polizia che era schierata da assetto da antisommossa.
Ci sono stati dei veri e propri scontri violenti, addirittura con dei corpo a corpo e con cariche di alleggerimento da parte delle forze dell’ordine, fino ad arrivare ad un fitto lancio di oggetti qualsiasi e anche una ottantina di razzi lacrimogeni per cercare di disperdere i tifosi. Quest’ultimi non contenti hanno cercato di sfondare i cancelli, provando ad entrare nell’area di prefiltraggio e hanno lanciato di tutto da biciclette, ai segnali stradali che sono stati rimossi ai lati della carreggiata, per non parlare delle transenne e delle bottiglie o bulloni d’acciaio, ma anche fioriere in cemento e pezzi di travertino. Insomma, di tutto e di più. Si è temuto il peggio.