Eccetto il carcere di Ascoli Piceno negli altri istituti penitenziari delle Marche c’è un sovraffollamento di detenuti. Ecco i dati.
A fare il punto della situazione sul sovraffollamento delle carceri del territorio è stato il Garante regionale dei diritti delle Marche Giancarlo Giulianelli che ha presentato i dati aggiornati nel consueto rapporto annuale sulla situazione dei sei istituti penitenziari marchigiani.
Durante la conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo delle Marche ad Ancona Giancarlo Giulianelli ha spiegato che su un totale di 835 posti di capienza regolamentare, i detenuti presenti nelle carceri delle Marche sono 877. Di questi 281 persone sono di nazionalità straniera, le donne sono in tutto 27 donne e le persone in semilibertà sono 37, delle quali trenta sono italiani. I detenuti che hanno ricevuto una condanna definitiva sono 679.
Il sovraffollamento negli istituti penitenziari delle Marche, i dati aggiornati
Il problema del sovraffollamento nelle carceri italiane è noto, purtroppo anche negli istituti penitenziari presenti nel territorio regionale i numeri non sono confortanti. All’interno delle strutture marchigiane il dato peggiore riguarda soprattutto Villa Fastiggi di Pesaro con 220 detenuti (di cui 27 donne e 87 stranieri) per una capienza prevista di 153.
Anche a Montacuto si rilevano dati preoccupanti, con 309 presenze (117 stranieri) su una disponibilità regolamentare di 256 posti. Da segnalare che una sezione della Casa di reclusione di Fossombrone è ancora chiusa per lavori di ristrutturazione.
Per concludere con gli altri istituti, presso la Casa circondariale di Ancona-Barcaglione sono 98 i detenuti (stranieri 40) su una capienza di 100, a Fermo 55 (14 stranieri) su 41 posti disponibili. E a Marino del Tronto di Ascoli Piceno, dove a marzo alcuni agenti del carcere ascolano sono stati aggrediti i detenuti sono 99 (21 stranieri) su 103 mentre a Fossombrone 96 (2 stranieri) su 182.
Giulianelli ha sottolineato il fatto che a rendere la gestione dei detenuti più difficile c’è senz’altro anche la carenza di personale e l’inadeguatezza di alcune strutture, prima fra tutte quella di Fermo. “Ma la riflessione da fare oggi, ovviamente su scala nazionale, è quella del ricorso eccessivo alle misure cautelari”, ha precisato.
Occorre cambiare prospettiva per garantire un futuro più vivibile per favorire anche la rieducazione e il reinserimento dei detenuti nella società, con metodologie in linea con i dettami della Costituzione.
Il garante ha sostenuto che è ora di “mettere seriamente le mani su misure alternative che permettano un decongestionamento delle strutture esistenti” dato che all’interno degli istituti penitenziari marchigiani è presente “mediamente circa il 22% di detenuti in attesa della sentenza definitiva, percentuale che sale al 25% su scala nazionale”.
Per quanto riguarda le Residenze per le Misure di Sicurezza (Rems) il Garante ritiene che quella di Macerata Feltria, che è l’unica esistente nelle Marche, non sia più in grado di assorbire tutte le richieste e che, quindi, ne vada aumentata in modo adeguato la capienza. Al 30 giugno le persone ospitate erano 23 su una capienza massima di 30.