La proposta per attrarre residenti nelle Marche, una flat tax per chi si trasferisce qui. Tutto quello che bisogna sapere.
La provincia di Ascoli è tra quelle in Italia che risentono dello spopolamento nelle zone dell’entroterra, tra collina e montagna. Una situazione che si è aggravata dopo il sisma del 2016, con numerosi residenti che hanno lasciato le zone terremotate, ancora in ricostruzione, per trasferirsi in altre città o sulla costa.
Non tutti, dunque, torneranno nei centri dove abitavano prima del terremoto, neanche quando sarà completata la ricostruzione, con l’effetto di spopolare ancora di più le zone già poco abitate.
Per evitare il completo spopolamento delle zone terremotate della provincia di Ascoli, ma non solo, si stanno studiando delle soluzioni per riportare gli abitanti in collina e in montagna sull’Appennino. Una delle misure più importanti e che potrebbero avere un importante effetto attrattivo è l’introduzione di una flat tax molto vantaggiosa per i nuovi residenti.
Marche, la flat tax per chi si trasferisce nelle zone terremotate
Come abbiamo accennato, la proposta di flat tax è rivolta a coloro che si trasferiranno nelle zone terremotate non solo delle provincia di Ascoli Piceno e delle altre province marchigiane (Fermo e Macerata), ma anche di quelle di Abruzzo, Lazio e Umbria. Si tratta di quello che in gergo viene chiamato “cratere” del terremoto, per individuare, sebbene con una espressione non proprio corretta, le zone colpite dal sisma del 2016. Chi deciderà di trasferirsi in queste zone riceverà in beneficio una tassazione agevolata, con una flat tax al 7% soltanto. L’agevolazione è proposta dal Commissario straordinario alla ricostruzione per il sisma 2016 Guido Castelli, che crede molto in questa misura ed è convinto che riporterà abitanti in zone duramente colpite e che si sono ulteriormente spopolate
Naturalmente, un regime fiscale così favorevole non si applica a tutti ma è rivolto ai pensionati residenti all’estero sia italiani che stranieri, che percepiscono la pensione da un ente straniero. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un vero e proprio esodo di pensionati italiani verso Paesi esteri, europei e non, che applicano ai pensionati stranieri una tassazione molto agevolata. L’obiettivo era quello di attrarre nuovi residenti. Ora è l’Italia a entrare in concorrenza in questo settore.
Chi deciderà di trasferirsi in uno dei 131 Comuni del cosiddetto cratere del terremoto del 2016, tra Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria, potrà pagare solo un’imposta ad aliquota fissa, e bassa, senza ulteriori addebiti di Irpef o altre imposte.
La tassazione agevolata, con flat tax al 7%, si applicherà a tutti i pensionati residenti all’estero da almeno 5 anni, senza limiti di reddito né di Paese di provenienza e avrà una durata di dieci anni.