Nuovo aggiornamento sul caso dei morti in Rsa a Offida. Sono uscite le motivazioni della sentenza della Corte Cassazione.
Una vicenda che ha scosso profondamente la comunità ascolana, e non solo, quella delle morti sospette di anziani ricoverati nella Rsa di Offida, per le quali è finito sotto processo l’infermiere Leopoldo Wick.
Lo scorso ottobre, la Corte di Cassazione aveva annullato la sentenza di assoluzione in appello per l’infermiere, disponendo che fosse celebrato un nuovo processo di appello a suo carico.
Ora sono uscite le motivazioni della sentenza, che spiegano la decisione della Cassazione di disporre l’annullamento dell’assoluzione e la celebrazione di un nuovo processo di appello.
Morti in Rsa, la motivazione della sentenza della Cassazione
L’infermiere Leopoldo Wick era stato accusato dell’omicidio di sei anziani e del tentato omicidio di un altro, tra i pazienti ricoverati nella Rsa di Offida, in provincia di Ascoli Piceno. In primo grado, l’infermiere era stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Macerata, il 1° giugno 2022. Nel giudizio di appello, tuttavia, era stato assolto con formula piena dalla Corte d’Assise d’Appello di Ancona, il 6 dicembre 2023. La decisione della Corte di Appello di Ancona era fondata sull’esclusione di alcune prove a carico dell’infermiere, tra cui prelievi di sangue e analisi tossicologiche. I giudici di appello le avevano giudicate inammissibili perché raccolte senza garantire la difesa di Wick, che avrebbe avuto il diritto di nominare un proprio consulente tecnico dal quale farsi rappresentare e che avrebbe dovuto assistere ai prelievi e alle analisi.
Il procuratore capo di Ascoli, Umberto Monti, aveva ritenuto non corretta la valutazione dei giudici della Corte d’Assise d’Appello di Ancona, sostenendo che le prove fossero state raccolte nel rispetto della legge. Si trattava di prelievi di campioni dai cadaveri degli anziani morti in modo sospetto, che secondo i giudici di primo grado rientravano tra le attività ordinarie.
I giudici della Cassazione hanno dato ragione a quelli di primo grado, sostenendo che prelievi e analisi fossero validi e utilizzabili. Nelle motivazioni della sentenza di annullamento dell’assoluzione in appello, la Cassazione ha precisato che la decisione dei giudici di appello si è basata su un errore di diritto, sottolineando che i prelievi post mortem sono atti irripetibili e non richiedono l’iscrizione dell’indagato nel registro per la loro validità. Pertanto, nel nuovo processo di appello tutte le prove raccolte dovranno essere valutate.
Già a ottobre, la Corte di Cassazione aveva stabilito che il nuovo processo di appello a carico di Leopoldo Wick venga celebrato davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Perugia.