La tragedia che aveva visto il marito sparare alla moglie e poi tentare di togliersi la vita ha avuto un epilogo sempre più drammatico
Una storia tragica. Di quelle che colpiscono cuore e mente. Un fatto di cronaca di cui tanto hanno parlato e tanto si è detto. Il marito che spara e uccide la moglie e poi tenta il suicidio, ma non ci riesce e viene portato di corsa in ospedale. Per giorni si è pensato all’uomo, ma proprio nella notte Bruno Cartechini, l’uomo 86enne che a Pasqua a Corridonia si era sparato all’addome dopo aver ucciso la moglie con un colpo di fucile, è morto. Una storia tremenda che non resta nella testa di tante persone, soprattutto i famigliari e gli amici che conoscevano bene Bruno e Palma. Ora sono morti tutti e due.
Distrutta la figlia Stefania che tramite un post su Facebook ha dato la notizia della morte del papà. “Angeli miei pregate per me aiutami a superare questo tremendo momento vi ho amato e vi amerò per sempre Mamma, Papa’ . Come nella vita vi siete amati tanto cosi anche nella morte”. Le parole di una figlia che, evidentemente, sa ogni cosa che sia successa e che adesso sta soffrendo tantissimo. Vedere morire così i propri genitori deve essere atroce, tutto è successo nel giorno di Pasqua. Una tragedia allucinante.
Una storia terribile che ha lasciato il segno a Corridonia
Nessuno voleva credere a quello che era successo. All’improvviso l’inferno. Un dramma che ha colpito la famiglia Cartechini nel giorno di Pasqua, proprio in un giorno di festa e santo, Bruno ha ucciso la moglie Palma Romagnoli, poi ha tentato il suicidio. Subito si è pensato ad un femminicidio, ad un atto violento invece, per quanto estremo e brutto, è stato un gesto d’amore nei confronti di una persona che non ce la faceva più a stare male e sia Bruno che Palma hanno deciso di compiere un atto così brutto ma allo stesso tempo per loro, ed è brutto dirlo, liberatorio. Un gesto dettato dalla disperazione, basti pensare che i due avevano da poco celebrato i 60 anni di matrimonio.
Palma però aveva una malattia degenerativa e terribile come l’Alzhaimer. Non restava tanto tempo e hanno deciso di uccidersi per non far soffrire nessuno dei due e anche i più cari. Una disperazione confessato anche attraverso una lettera che gli inquirenti hanno ritrovato durante i sopralluoghi nella casa familiare. Bruno però non è riuscito ad uccidersi da solo ed è stato portato in ospedale dove è morto nella notte tra il 2 e il 3 aprile.