Sono stati i cacciatori regolari a segnalare alla Polizia Provinciale di Ascoli Piceno la presenza di bracconieri in un aerea interdetta alla caccia.
Con la ripresa della stagione venatoria e il ripopolamento dei boschi di cacciatori amatoriali si ripresenta anche l’annoso problema del bracconaggio. Non è insolito, infatti, che cacciatori di frodo si confondano con quelli regolari in tutto il territorio nazionale. In particolare l’operazione che ha portato al fermo di bracconieri in una zona di Castel di Lama è stata effettuata dagli agenti della Polizia Provinciale di Ascoli Piceno.
La squadra delle forze dell’ordine, che ha lavorato sotto il coordinamento dal Comandante Eugenio Vendrame e del vice comandante Luigi Cataldi, è dunque riuscita a portare a termine una importante operazione di contrasto all’attività di bracconaggio. Uomini dotati di fucili e cani da ferma al seguito sono stati beccati mentre si dedicavano all’attività venatoria in una zona vietata.
La denuncia è partita da cacciatori del luogo
A denunciare la presenza di cacciatori in una zona non consentita – e debitamente segnalata – sono stati alcuni cacciatori che si sono subito resi conto che qualcosa non andava perché c’erano persone armate di fucile e con i cani da caccia che stavano percorrendo una zona vietata. Così hanno prontamente allertato le forze dell’ordine. Gli agenti della Polizia Provinciale di Ascoli Piceno si sono portati sul posto e hanno fermato i bracconieri.
Le forze dell’ordine, domenica scorsa, sono quindi intervenuti subito entrando all’interno della zona di ripopolamento e cattura a Villa Cese di Castel di Lama, in provincia di Ascoli Piceno. Perlustrando la zona si sono imbattuti in alcune persone con i fucili in spalla che si trovavano nella zona, in compagnia di cani da ferma. Verosimilmente erano intenti a cacciare proprio nella zona in cui non era consentito.
La pattuglia ha subito posto in essere i necessari controlli e dopo aver identificato le persone è stato contestato loro la condotta illecita in modo da poter emettere le relative sanzioni previste dalla norma attualmente vigente.
Il fatto è stato commentato dal comandante della Polizia Provinciale di Ascoli Piceno, Eugenio Vendrame, che ha dichiarato voluto sottolineare l’impegno della sua squadra nelle attività di contrasto alle attività di bracconaggio nelle zone di competenza.
“L’attività di monitoraggio e di intervento posta in campo dalla Polizia Provinciale dimostra l’impegno attento e puntuale dell’Amministrazione Provinciale contro il fenomeno del bracconaggio che costituisce un pericolo per la salvaguardia dell’equilibrio ambientale del territorio” sono state le sue parole.
“Vorrei anche sottolineare la sensibilità, la collaborazione e l’attenzione della comunità di cacciatori che svolgono l’attività venatoria nella legalità contribuendo a preservare l’eco sistema”, ha concluso.