Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Ascoli Piceno Angela Miccoli ha deciso come procedere sulla vicenda dell’omicidio di Renzo Paradisi e del tentato omicidio della moglie, Maria Antonietta Giacomozzi
Angela Miccoli, giudice delle udienze preliminari del tribunale di Ascoli Piceno, ha deciso di rinviare a giudizio Claudio Funari, l’uomo 42enne accusato dell’uccisione del 75enne morto a causa delle terribili conseguenze del pestaggio subito a opera dell’aggressore all’interno della sua casa insieme alla moglie, sfuggita alla violenza per un puro caso, la sera dell’antivigilia di Natale nel piccolo centro in provincia di Ascoli Piceno.

L’allarme era scattato verso le 20 e un quarto, quando una chiamata al 118 aveva segnalato l’urgenza di soccorsi per un uomo e una donna gravemente feriti. Sul posto è intervenuto il personale sanitario che, una volta entrato all’interno della casa della coppia, aveva trovato l’uomo a terra, privo di sensi dopo aver ricevuto calci e pugni da quello che all’epoca era un amico della figlia. Purtroppo Renzo Paradisi, un imprenditore molto noto tra la popolazione, non si riprenderà più dalle percosse ricevute e morirà poco dopo l’intervento del personale medico.
Rinviato a giudizio
Le accuse sono pesantissime: omicidio e tentato omicidio. La vicenda, che ha sconvolto l’intera regione Marche per l’efferatezza con cui è stata portata a termine e che coinvolge Claudio Funari, il 42enne accusato di aver ucciso a calci e pugni un uomo, si è concretizzata oggi in una fase preliminare cruciale dinanzi alla giudice Angela Miccoli del tribunale di Ascoli Piceno.

La decisione del tribunale è stata quella di rinviare a giudizio l’uomo che quindi sarà processato con dei capi d’accusa pesantissimi. Completamente accolte quindi le richieste del procuratore capo di Ascoli, che lo accusa di omicidio volontario ai danni di Renzo Paradisi, di tentato omicidio e lesioni gravi nei confronti della moglie, Maria Antonietta Giacomozzi, oltre ai reati di violenza privata, per averle impedito di chiedere aiuto e tentato incendio doloso, per aver cercato di appiccare il fuoco all’abitazione.
Una vicenda che ha sconvolto una regione
Il processo a Funari, un artigiano di 43 anni, comincerà il 14 gennaio prossimo, in corte d’Assise a Macerata e sarà l’atto finale di una vicenda che ha sconvolto non soltanto la piccola comunità di Comunanza, ma l’intera provincia di Ascoli e il resto della regione. Il terribile racconto della moglie dell’imprenditore ucciso è stato decisivo nel ricostruire le drammatiche fasi di un’aggressione assurda e immotivata da parte di quell’uomo amico della figlia che la coppia aveva accolto benevolmente nella loro casa. Una sequenza drammatica che ha portato l’imputato a rinchiudere moglie e marito in una stanza per tentare poi di appiccare un incendio alla casa.

La donna sarebbe però riuscita a fuggire da una porta laterale prima di essere riacciuffata. A quel punto Funari si sarebbe accanito sull’anziana coppia con colpi continui dai quali Paradisi non si riprenderà più. Il giudice ha contestato anche le aggravanti della premeditazione, dai futili motivi e dalla minorata difesa delle vittime, entrambe anziane e ha respinto la richiesta dell’avvocato difensore che fossero escluse le aggravanti. Ad inizio del prossimo anno si terrà la prima udienza.





