Monitorato il rischio di frane ad Ascoli Piceno e dintorni. Rilevate le zone da tenere sotto controllo nel nuovo Piano di Protezione Civile.
La città di Ascoli Piceno e le zone limitrofe sono state monitorate per il rischio di frane. In un territorio fragile e soggetto a rischio idrogeologico, sono diverse le aree di rischio da tenere sotto controllo. Predisposti i piani con le misure di intervento in caso di emergenza.
Le zone a rischio di frana ad Ascoli e dintorni sono ben sedici, tra centro storico e frazioni. Sono state individuate dal nuovo Piano di Protezione civile comunale, da poco presentato al pubblico. Uno strumento di grande utilità per fare fronte ma soprattutto per prevenire crisi e disastri. Come in questo caso.
Le zone a rischio di frana sono state individuate in modo dettagliato da tecnici incaricati, coordinati dal dirigente comunale Maurizio Piccioni. Queste aree sono state classificate a rischio frane elevato (R3) o molto elevato (R4). Scopriamo quali sono qui di seguito.
Monitorato il rischio di frane ad Ascoli, le zone sotto controllo
Sono a rischio elevato (R3) o molto elevato (R4) di frana diverse aree sia del centro storico che delle frazioni di Ascoli Piceno. Tra le frazioni interessate, si segnalano quelle di Brecciarolo, Caprigano, Castel Trosino, Morignano, Pianaccerro, Poggio di Bretta, Polesio e Porchiano. Sono dunque otto zone delle sedici individuate dai tecnici. Mentre le altre otto si trovano nel centro di Ascoli e sono: Malaspina, all’altezza dell’omonima scuola elementare, sotto Santa Maria intervineas, Borgo Chiaro, zona Caldaie, due aree a Monterocco e due aree a San Filippo e Giacomo. Tutte aree che vanno costantemente monitorate e per le quali sono state già previste le misure di intervento nel caso le frane dovessero verificarsi.
Nella zona dove si trova la scuola Malaspina, è presente un movimento seppure modesto sulla scarpata di via di Porta Tullia, in un tratto breve. In caso di frana, il nuovo Piano di Protezione Civile prevede la chiusura della strada vicino al ponte di Porta Maggiore.
Per quanto riguarda, invece, la zona di Santa Maria Intervineas, il rischio di smottamento coinvolge la scarpata lungo il fiume Tronto. Se questa dovesse franare, andranno messe in sicurezza le zone del Lungo Tronto Bartolomei fino a San Pietro in Castello, con la chiusura della strada fino alla rotonda di piazza Giacomini. Non è prevista, tuttavia, l’evacuazione delle case perché non sono coinvolte nel tratto franoso. Il divieto di transito interesserà via Lungo Tronto, via Tamburini via S. Pietro in Castello.
Mentre a Borgo Chiaro, nella zona di Campo Parignano, il rischio frana è sulla scarpata sinistra, all’altezza del Ponte di Santa Chiara. In questo caso, possono essere a rischio alcune abitazioni situiate in cima alla scarpata e una parte della strada. Per questa eventualità è previsto un piano di evacuazione, oltre alla chiusura della strada, con divieto di circolazione in via Po.
Il rischio frana più importante riguarda, invece, Monterocco e in particolare la strada di collegamento dei nuclei abitati che si trovano sulle pendici sovrastanti. Quest’area è interessata da una grande frana di colamento, attiva e a rischio elevato. Se il terreno dovesse cedere, alcuni edifici della zona verrebbero evacuati e verrebbe chiusa la strada interessata.
Un’altra area critica a Monterocco è lungo via Catalani, traversa della strada di ingresso al quartiere. Mentre in zona Caldaie, il rischio frana coinvolge una piccola parte della scarpata sulla destra del Castellano. Altri rischi di frana interessano la zona di San Filippo e Giacomo lungo il fiume Tronto, sulla parte sinistra vicino al ponte e sulla scarpata alla destra del fiume.