Un’operazione dei carabinieri nelle campagne teramane ha portato alla luce un traffico di stupefacenti tra le due città italiane
Un blitz tra le campagne ascolane e teramane ha portato a quattro arresti e a nove persone messe sotto indagine per spaccio e possesso di sostanze stupefacenti. Questo è il pesante bilancio conseguito dall’operazione condotta dai carabinieri che aveva come obiettivo quello di porre fine a un lungo e illegale sodalizio avviato tra la provincia marchigiana e quella abruzzese. Le indagini hanno radici profonde e iniziano un anno fa, quando nell’ottobre del 2023 è stato sequestrato un importante quantitativo di cocaina a due residenti di Teramo. Durante l’investigazione, però, sono venute alla luce delle informazioni che hanno permesso di ricostruire le modalità organizzative del sodalizio.
Da qui partivano fiumi di polvere bianca destinata a essere smerciata nelle due città di riferimento. Un connubio tra città limitrofe che ha permesso un controllo generale del traffico di sostanze stupefacenti nelle aree ascolane e teramane. La cocaina veniva divisa in dosi che sarebbero poi state depositate nelle campagne. La speranza era che agendo lontano dai riflettori cittadini sarebbe stato più semplice farla franca. Da ottobre dello scorso anno, però, qualcosa è cambiato definitivamente. L’arresto dei due spacciatori teramani ha aperto una strada che, percorsa dalle autorità, ha permesso di scovare questo traffico.
La ricostruzione
Stando a quanto riportano le ricostruzioni dei media locali, sarebbero state circa 500 le dosi rinvenute nei nascondigli. Un quantitativo più che sufficiente per procedere con l’arresto e avviare le indagini sui sospettati. Nei prossimi giorni la ricerca andrà avanti per permettere ai carabinieri di scoprire se il giro includesse più persone di quante individuate o se, invece, si limitava alle tredici individuate. In tal senso, importante potrebbe essere anche la collaborazione degli indagati e la loro apertura a confessare il funzionamento di questo traffico sul quale ora, almeno per un po’ di tempo, è piombata sopra una pietra tombale.
L’operazione avviata dalle forze dell’ordine risale allo scorso mercoledì. Ben 30 militari dell’Arma e due unità cinofile sono intervenute nei comuni di Monsampolo e Spinetoli – nel Piceno – e S.Omero e Colonella, collocati nel territorio abruzzese. Alla fine quattro dei nove indagati sono stati arrestati su disposizione del Gip del Tribunale di Teramo. In totale sarebbero stati sequestrati circa 50 grammi di cocaina, i materiali per il confenzionamento delle dosi e 5500 euro in contanti. Nei prossimi giorni, anche in seguito a potenziali ulteriori sviluppi, potrebbero emergere ulteriori dettagli anche circa l’identità di tutti coloro i quali sono rimasti coinvolti in questo scandalo pluri-regionale.
