Il vicesindaco di Acquasanta fu ferito gravemente dalla moglie che gli sparò, secondo la difesa, per errore, ma la Procura ritiene il contrario.
Un caso di cronaca che sembra uscito da un film ma che invece è accaduto realmente. Circa un anno fa, nella notte tra il 18 e il 19 febbraio 2024, il vicesindaco di Acquasanta Luigi Capriotti fu raggiunto da un colpo di pistola sparato dalla moglie, Giovanna Pompei.

La donna ha sparato al marito con una pistola 357 Magnum, che lo stesso possedeva a scopo difensivo. Fortunatamente, Luigi Capriotti se la cavò con una ferita a un braccio, senza conseguenze troppo gravi ma l’esito avrebbe potuto essere completamente diverso.
Fin dall’inizio, fu proposta la tesi dell’errore. La moglie del vicesindaco si è difesa tramite i suoi legali sostenendo che il colpo di pistola fosse partito in modo involontario. La Procura di Ascoli, tuttavia, non la pensa allo stesso modo.
Vicesindaco di Acquasanta ferito dalla moglie con un colpo di pistola
Quello che è singolare in questo caso di cronaca è che non solo la difesa di Giovanna Pompei, sostenuta dai Giulio Natali e Andrea Silvestri, afferma che lo sparo contro il marito sia stato del tutto involontario e che la donna non aveva alcuna intenzione omicida, per questo motivo ha chiesto la sua assoluzione, ma anche l’avvocato di parte civile di Luigi Capriotti, il legale Nazario Agostini, sostiene la tesi dell’errore. In questa vicenda, dunque, moglie e marito stanno dalla stessa parte, nonostante la gravità dell’accaduto che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori.

Pertanto, sia gli avvocati della donna che quello del vicesindaco hanno chiesto l’assoluzione di Giovanna Pompei. Allo stesso tempo, Luigi Capriotti ha espresso la volontà di ritirare la sua costituzione di parte civile contro la moglie. Il che significa che non chiederà alla donna alcun risarcimento in sede civile, come solitamente avviene in questi casi, a margine del processo penale.
La Procura di Ascoli Piceno, tuttavia, non è dello stesso avviso. Sulla base delle indagini condotte finora, il pm ritiene che il colpo di pistola sparato da Giovanna Pompei contro il marito Luigi Capriotti, con la pistola 357 Magnum dell’uomo, non sia stato affatto involontario. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la donna avrebbe sparato al marito al culmine di una lite coniugale e avrebbe potuto ucciderlo.
Per questo motivo, la Procura di Ascoli ha chiesto per Giovanna Pompei una condanna a tre anni e otto mesi di reclusione per tentato omicidio. Il processo si sta svolgendo con il rito abbreviato davanti al giudice del tribunale di Ascoli Barbara Caponetti, che pronuncerà la sentenza il 13 marzo prossimo.